Dove eravate prima dell”omicidio Reggiani?

di Redazione

rom“Delitti alla ribalta”. Potrebbe essere il titolo di un film, invece sono i vari fatti delittuosi che accadono realmente in italia e che vanno, appunto,alla ribalta delle cronache, tracciando scenari inquietanti del “Belpaese”.

Quello di Roma, che ha visto una donna uccisa da un rumeno, è l’ultimo di una lunga scia di sangue che sta generando sintomi di preoccupazioni. Troppo tardi, queste persone sono entrate a valanga nel nostro Paese, dettando persino legge a nostro discapito. Chi ha chiesto di far abolire il crocifisso dalle scuole perché offendeva la loro religione, chi ha chiesto di costruire più moschee, chi chiede questo chi chiede altro, in poche parole vengono da noi e comandano in casa nostra. Se una donna italiana va in un paese a religione islamica è obbligata ad indossare il velo o similari per camminare per strada, da noi se gli chiediamo di togliere il velo si scatena il putiferio perché “si offende la religione altrui”. Questo è il guaio: consentiamo di fare tutto e di tutto, per questo motivo corrono da noi, poiché c’è la certezza che ogni cosa è consentita. Poi succedono fatti gravi che spengono la vita di una persona in un attimo e tutti i politici si imbattono in polemiche sterili mettendosi uno contro l’altro, senza sapere che sono tutti colpevoli delle inefficienze che si verficano in Italia. Abbiamo dato adito a queste persone di poter circolare liberamente nel nostro Paese anche senza permesso di soggiorno, abbiamo consentito loro di sviluppare ulteriormente il lavoro nero, abbiamo permesso intrallazzi e intrallazzini che hanno portato ad aumentare consistentemente i reati di stupro e rapina, ed ora vogliamo correre ai ripari. Per rimandarli di nuovo a casa loro costano in media 470 euro a testa, e sono migliaia e migliaia le persone che dovrebbero essere rimpatriate.

Sapete una cosa? I soldi per rispedirli al loro paese non ci sono! Come si fa ad espellerli? Oggi i politici sembrano tutti dei grandi professori in materia, avendo la soluzione a portata di mano. Chi piùchi meno, invece, sono colpevoli di aver incrementato il flusso migratorio verso il nostro Paese. Da un lato il centrodestra, dall’altro il centrosinistra. In fondo il problema c’è sempre stato. La stradina a Tor di Quinto a Roma è sempre stata lì, come c’erano anche gli accampamenti rom. Nessuno li ha cacciati via quando c’era il governo Berlusconi, e nessuno li ha mandati a casa con il governo Prodi, la città era ed è guidata da Walter Veltroni. Allora la colpa di chi è? Possibile che nessuno non si è mai posto il problema? Doveva morire una persona innocente per risvegliare le coscienze addormentate della classe politica?Tutti vogliono essere al centro dell’attenzione per illudere la gente che hanno a cuore la sicurezza dei cittadini, ma prima che moriva Giovanna Reggiani dove eravate? Per fortuna che i cittadini non li credono più, hanno capito che sarà, come sempre, una parata di facciata, tra qualche settimana tutto ritornerà nel dimenticatoio, aspettando il prossimo omicidio per rimettersi a “chiacchierare”. Una cosa è certa: l’unico che ci perde veramente è il marito di quella povera donna, e tanti altri che hanno perso i loro fiori pregiati che nessuna sentenza potrà mai più restituirgli. La logica è ridare serenità e sicurezza all’Italia, chi arriva qui deve attenersi alle leggi e alle regole vigenti, se non gli conviene resta nel proprio paese. Inoltre, bisogna far venire in Italia solo persone che hanno un lavoro ed un alloggio, già prima di partire dalla loro patria, bisogna essere certi che vengano qui per lavorare regolarmente. Soltanto cosi si può evitare di spezzare altre vite innocenti e ripristinare la legalitàin questo”Belpaese”.

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