Villani sul Pd: “Occorre una svolta, non liti per le poltrone”

di Redazione

Adolfo Villani CASERTA. Il prossimo appuntamento, già fissato, è l’elezione del segretario provinciale del Partito democratico. E ad aprire la riflessione è il vice presidente dell’amministrazione provinciale Adolfo Villani che aveva chiesto, già prima del 14 ottobre, una seria verifica in Provincia.

«Con l’avvio della costituzione dei gruppi – afferma Villani – nelle assemblee elettive, le scadenze del 24 novembre e del 23 dicembre per l’elezione del coordinatore provinciale e la costituzione della rete territoriale, il Pd a prendere forma. Ma se questa importante fase costituente viene vissuta con un eccesso di attenzione agli organigrammi e scarso confronto sui contenuti, rischiamo di offuscare la principale missione del nuovo partito. Nella sua relazione all’assemblea di Milano, Veltroni è stato netto: lo straordinario voto delle primarie è stato al tempo stesso, un “atto di discontinuità”, ed una “richiesta di discontinuità”, di cambiamento. Dopo quel voto, nulla può continuare ad essere come prima. Come partecipiamo da qui a questo confronto? Come traduciamo la domanda di discontinuità, che è venuta dal popolo delle primarie, in iniziativa politica capace di incidere sull’azione di governo delle nostre amministrazioni? Bisogna liberare il campo – incalza il vice presidente – da strumentalismi e tatticismi e andare al nocciolo della questione. Per restare alle vicende a noi più vicine, a me pare che l’esigenza di innovare la nostra azione di governo in Provincia di Caserta abbia ragioni profonde. Non è vero, ad esempio – come alcune interessate forzature di posizioni che anche io ho espresso tentano di far credere – che l’amministrazione provinciale di centrosinistra non è riuscita a determinare cambiamenti. Lì dove abbiamo agito, assumendo la programmazione come centro della nostra azione di governo, abbiamo ottenuto risultati importanti: la messa in sicurezza degli edifici scolastici; la manutenzione programmata della rete stradale; l’acquisto delle sedi degli uffici del lavoro; l’approvazione degli indirizzi per il piano urbanistico provinciale; l’approvazione del piano dei trasporti e l’indizione della gara europea per il trasporto pubblico, che ci darà il gestore unico per tutto il territorio provinciale. Certo vi sono poi tante questioni, sulle quali, registriamo ritardi seri. Ma oggi il problema non è più solo quello di estendere i cambiamenti in tutti i settori della vita amministrativa. La stessa novità del partito democratico ci chiede molto di più». La ricetta di Villani è chiara: «Il punto da cui partire è il cambiamento del clima politico nel Paese e con esso dell’agenda delle priorità da affrontare. A questo punto diventano più evidenti le questioni con cui devono misurarsi le nostre amministrazioni, dall’amministrazione provinciale, ai tanti comuni e consorzi: nuove regole per gli appalti e per le nomine; riduzione della frammentazione istituzionale, dei consigli di amministrazione di enti consorzi e società; maggiore trasparenza delle procedure; maggiore rigore sulle consulenze che vanno limitate alle effettive necessità e su livelli alti di qualificazione; valorizzazione del ruolo delle assemblee elettive; più concertazione istituzionale e sociale; revisione delle priorità dell’azione di governo, per concentrare la spesa pubblica su pochi progetti, di grande impatto, sulla qualità dello sviluppo».

da Il Mattino, mercoledì 07.11.07 (di Lia Peluso)

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