Enti strumentali, ora è tutto da rifare

di Redazione

Giosuè BoveCASERTA. È fermo a prima della pausa per le ferie estive il tavolo provinciale composto da Giosué Bove (Prc), Mimmo Dell”Aquila (Sdi), Pietro Paolo Ciardiello (Ds) e da Angelo Piccolo (Margherita). Il quartetto aveva il compito di chiudere la vicenda degli enti strumentali provinciali dando adeguata visibilità ai partiti minori del centrosinistra.

Un”intesa di massima c”era anche se tutta la trattativa alla fine si è arenata sul difensore civico. Gli incarichi sul tavolo sono: il difensore civico, le presidenze e le vice presidenze di Iacp, Terra di Lavoro e Seproter, le rappresentanze provinciali nell”Asi e nei Parchi e i posti di revisori dei conti. A giocarsi la partita sono i partiti che non hanno nessun rappresentante in consiglio provinciale, vale a dire Pdci, Democrazia cristiana e Repubblicani. I primi a cui spetta la scelta, in base alla percentuale dei voti, sono proprio i Comunisti italiani, che inizialmente avevano puntato al difensore civico, ma poi hanno fatto marcia indietro. Una questione che appariva, inizialmente, di facile soluzione, ma i fatti stanno dimostrando più complicato delle previsioni. Se si accantona il difensore civico e la Seproter l”accordo di massima prevede l”assegnazione tra presidenze, componenti dei vari Cda e revisori dei conti, di tre caselle allo Sdi, due o tre a Rifondazione comunista, tre all”Udeur, due rispettivamente alla Margherita e alla Quercia e tre al Pdci. Sulle presidenze non c”è disaccordo: la guida di Terra di Lavoro dovrebbe andare ai socialisti, mentre quella delle Iacp ai diesse. Un accordo che risale a prima dell”estate e prima che vi fosse la nascita del Partito democratico. Adesso la carte potrebbero essere rimescolate. Intanto anche per chiudere la parentesi enti strumentali e partecipate si attende la famosa data del 24 novembre, quando sarà individuato il coordinatore provinciale del Pd. Al momento l”unico segnale di accelerazione relativamente alle nomine negli enti è stato registrato per la Seproter, la spa che si occupa del controllo delle caldaie in provincia di Caserta.

Il nuovo Cda della Seproter è così composto: il presidente è Giuseppe Merenda, in quota comunisti italiani, come vice presidente è stato individuato Mimmo D”Elena (segretario provinciale della Democrazia cristiana, riconfermato amministratore delegato Salvatore Tartaglione, mentre, come membri del Cda, sono stati designati Renato Zinzaro dei Repubblicani e Donatella Fuccia. Mentre il presidente del collegio sindacale è Giovanni De Rosa ed i sindaci sono Giuseppe Liberto e Vincenzo Carbone. La nomina è stata disposta dal presidente della Provincia che ha dato spazio ai cosiddetti “cespugli”. Ma il discorso della Seproter resta ancora complicato ed investe due aspetti: il primo la revoca dell”affidamento alla società Seproter del servizio di manutenzione degli impianti termici, deliberata dal consiglio provinciale a luglio; il secondo attiene la competenza a svolgere questo servizio che sarebbe passata alla Regione, in tal caso la Seproter andrebbe sciolta. Nel frattempo resta esclusa anche la possibilità per il momento di passare la competenza all”agenzia provinciale Aequa, ipotesi avanzata dal coordinatore del gruppo dell”Ulivo, Angelo Piccolo, ma non attuata, perché lo statuto dell”agenzia non è stato approvato dal consiglio provinciale con le modifiche previste.

da Il Mattino, venerdì 16.11.07 (di Lia Peluso)

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