Mastella: “Non ci lasceremo processare sulle piazze”

di Redazione

 

NEW YORK. “Non ci lasceremo processare sulle piazze”: lo ha detto a New York il ministro della Giustizia Clemente Mastella, confermando quanto detto ieri sui rischi terrorismo e il ritorno a un clima che ricorda quello di 30 anni fa.

Scambiando alcune battute con i giornalisti prima dell’inizio della parata del Columbus Day, Mastella ha fatto riferimento al discorso che Aldo Moro pronunciò alla Camera il 18 novembre 1977. “Moro disse non ci faremo processare sulle piazze, io ripeto non ci lasceremo processare sulle piazze mediatiche o su qualsiasi piazza”, ha dichiarato Mastella. “Se uno vuole cambiamenti, ci sono le elezioni per questo. – ha detto il ministro – Al momento del voto la gente può scegliere liberamente…C’é un senso delle istituzioni che qualcuno in Italia fa finta di non capire”. Questa volta il ministro ci va forse ancora più duro: “Il clima politico attuale rischia di essere un terreno di coltura di un neo-terrorismo che in Italia non è mai stato eliminato completamente, neppure dopo l’attentato a Marco Biagi. E “questo clima – aggiunge Mastella – rischia di essere uguale a quello della prima volta in cui fu messa in discussione la legittimità di un governo della Dc”. Non lo dice apertamente ma il riferimento, neppure troppo velato, è agli anni di piombo. Con le dichiarazioni del guardasigilli si ritorna a parlare del clima politico italiano, cioè quello che lo stesso Mastella ha già definito più di una volta un vero e proprio linciaggio politico, non solo nei suoi confronti ma anche rispetto al presidente del Consiglio Romano Prodi.

Durante la sua visita negli States, dopo aver assistito ad una messa in italiano, è stato invitato a pronunciare qualche parola dal vescovo di Brooklyn, Nicholas Di Marzio: “C’é una spinta anticlericale oggi in Italia, un fenomeno simile a quello, a Napoli, ai tempi di Bartolo Longo”, beatificato da Giovanni Paolo II per la sua eccezionale conversione dopo anni di anti-clericalismo particolarmente spinto, nella seconda metà dell’Ottocento, spiega tra l’altro il ministro, in una sorta di omelia laica. Scambiando poi alcune battute con i giornalisti italiani, Mastella riconosce che le sue parole non sono state pronunciate per caso, e si riferiscono ancora una volta al clima attuale in Italia, legato in particolare ad alcune trasmissioni televisive. Il ministro è comunque molto soddisfatto dell’accoglienza ottenuta in queste ore: “Sto ricevendo un grande supporto qui a New York. – spiega Mastella – Tutti mi dicono di tenere duro ed andare avanti. La comunità italo-americana è molto attenta alla politica di casa nostra”. Per Clemente Mastella a New York c’è stata anche una contestazione: sette o otto giovani italiani con cartelloni di “solidarietà a De Magistris e Lombardi” (i pm di cui ha chiesto il trasferimento d’ufficio), che sarebbero parte di un ‘Beppe Grillo support Group’, seguono dal marciapiede la parata del Columbus Day in cui il ministro della Giustizia sfila su una Maserati Ghibli bianca. “Vi rispondo come fa Beppe Grillo sul suo blog”, ha replicato. Mastella si è detto stupito della contestazione. “Non capisco il senso di democrazia di questi grilliani”, ha detto ai giornalisti.

 

 

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