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Brescia, in manette la cupola nigeriana
BRESCIA. Si spartivano prostituzione, droga, immigrazione clandestina e il business delle carte di credito clonate, ma sono stati incastrati. La scorsa notte la squadra mobile di Brescia, infatti, ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare e altrettanti nigeriani sono finiti in cella.
Si tratta di quella che è stata definita la cupola nigeriana. Un’organizzazione i cui membri erano legati dal sangue. E non è un modo di dire. Per entrare a far parte dell’organizzazione infatti, e diventare affiliati del clan si doveva bere del sangue umano. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Brescia, Torino e Caserta. Si tratta di una organizzazione di stampo mafioso su base etnica: un gruppo formato da confraternite studentesche nigeriane contro le quali, pare che, lo stesso governo del Paese africano ha sollecitato interventi. Per entrare nella confraternita era necessario un rito di affiliazione: gli associati vestivano di azzurro e bevevano sangue. E’ stato accertato che il gruppo organizzava spedizioni punitive contro bande rivali. Una di queste è stata registrata in provincia di Verone. In quella circostanza furono usate delle asce, ma la polizia riuscì a fermare l’azione violenta Inoltre gli affiliati acquistavano biglietti aerei, attraverso la clonazione di carte di credito, che rivendevano a prezzi irrisori ai connazionali. Gli stessi acquistavano merce presso commercianti compiacenti.
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