Ritiro truppe, anche Prodi dice no a Diliberto

di Antonio Taglialatela

Romando Prodi NEW YORK. Dopo l’intera coalizione del centrosinistra, anche il premier Romando Prodi dice no alla richiesta del segretario dei Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, di ritirare le truppe dall’Afghanistan.

Richiesta avanzata poche ore dopo la notizia del sequestro di due militari italiani ad Herat, all’alba di stamani liberati con un blitz delle forze Nato. Da New York, dove partecipa all’assemblea generale dell’Onu, il presidente del Consiglio spiega: “Quello che è successo è un evento che purtroppo, non dico è nelle previsioni, ma di cui si deve tener conto quando si fa una missione di questo tipo. Questo non cambia l’atteggiamento del governo italiano nei confronti della missione in Afghanistan”. Nonostante sia “isolato” da tutto il resto della maggioranza, e nonstante la liberazione dei militari, Diliberto conferma la sua posizione: “Esprimo grande soddisfazione per la liberazione degli ostaggi e i complimenti più vivi ai militari che li hanno liberati, oltre all’augurio più affettuoso e sincero di pronta guarigione al soldato ferito. Ma i Comunisti Italiani ribadiscono con forza la linea del ritiro delle truppe militari dall’Afghanistan”.

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