La Sinistra chiede la bonifica del territorio

di Redazione

Sinistra DemocraticaVerdiRcCASERTA. Il coordinamento provinciale casertano de “La Sinistra”, formato da Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, ha redatto un documento congiunto sulla questione dei rifiuti, interessante in particolar modo la discarica sita in zona “Lo Uttaro, di estensione pari a 450mila metri cubi.

Abbiamo fin dall’inizio contestato la localizzazione della discarica nella ex cava Mastropietro in località Lo Uttaro perché sbagliata e ingiusta—recita il documento—pur valutando come parzialmente positivi alcuni contenuti del protocollo d’intesa: provincializzazione dei rifiuti, la raccolta differenziata secco/umido, gli impianti di compostaggio, la bonifica integrale di questo territorio martoriato. La loro ricetta, fatta di mega-impianti con raggi d’azione enormi (il grande business dei trasporti) e impatti ambientali terribili, tecnologie obsolete (come i cdr, che producono ecoballe che nessun termovalorizzatore potrà mai bruciare) e discariche come quella Lo Uttaro, consulenze, debiti e clientele, non funziona: dopo 13 anni di gestione straordinaria e 1 miliardo di euro spesi siamo, infatti, ancora in piena emergenza. I fatti hanno la testa dura. La “Sinistra” sottolinea, quindi, la necessità di adottare tecniche alternative, già operanti in altri Paesi, con minor rischio di impatto ambientale e un diverso approccio nei confronti della pratica dello smaltimento. In particolare, si evidenziano le seguenti proposte:

1) ridurre i rifiuti, incentivando il riuso e il “vuoto a rendere”;

2) incentivare la differenziazione dei rifiuti da parte dei cittadini (chi differenzia paga di meno)

3) coinvolgere direttamente nella gestione della raccolta i consorzi volontari e obbligatori per il riciclaggio (vetro, carta, plastica, metalli, umido.)

4) adottare il sistema “porta a porta”, l’unico a portare risultati seri;

5) garantire subito un sistema di raccolta dell’umido

6) pianificare l’inertizzazione o la dissociazione molecolare delle attuali eco-balle che non è possibile bruciare nei termovalorizzatori;

7) realizzare impianti piccoli e differenti: ogni comune o gruppo di comuni deve avere il proprio impianto, affinché il necessario sacrificio ambientale sia equamente ripartito e nessuno si senta la pattumiera del vicino e perché, soprattutto, il trasporto, con il suo impatto ambientale e sociale, diventi marginale e non il cuore del sistema.

La “Sinistra”, quindi, auspica una bonifica del territorio, come condizione preliminare per qualsiasi tappa successiva. E rivendica la necessità di una progettualità che veda la partecipazione attiva anche e soprattutto dei cittadini. “Il Piano Provinciale dei Rifiuti non deve essere il frutto di una elaborazione separata dalla volontà popolare, ma un processo a cui possano contribuire cittadini, associazioni, forze politiche e sociali. Si sta invece di fatto impedendo la partecipazione e si sta perdendo tempo, mentre è dannatamente urgente costituire l’ATO unico provinciale e sciogliere (finalmente !) i consorzi dei rifiuti”.

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