Dai commissari denunce per l’ex Alifana

di Redazione

Municipio di CasaluceCASALUCE. I suoli dell’ex ferrovia Alifana, nel tratto che attraversa il comprensorio normanno, restano un problema irrisolto. Eppure, in qualche Comune, un’inversione di tendenza comincia a registrarsi. A Casaluce è ormai guerra aperta contro tutti gli abusi che si sono consumati, dal 1976 (anno di chiusura della linea) ad oggi.

Tra piccoli capannoni nati per le attività di deposito, cancelli d’ingresso e muri realizzati in maniera illegale, le ordinanze di abbattimento destinate alle famiglie casalucesi sono diventate sempre più numerose. E proprio ieri l’informativa, relativa all’occupazione illegittima del suolo che oggi è ancora nelle mani della società Metrocampania est, è stata inviata alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Una vera e propria opera di bonifica che, avviata dalla passata amministrazione comunale, vede oggi in prima linea i commissari prefettizi. Con la rimozione delle strutture abusive, che hanno finito per denigrare l’immagine di una singolare testimonianza storica, i commissari straordinari mirano a riconsegnare al paese un luogo di aggregazione sociale. «La stazione – ha, più volte, precisato il direttore contabile dell’ente, Nicola Auricchio – dovrà essere trasformata in un centro polivalente, mentre il tracciato potrebbe essere destinato alla realizzazione di una pista ciclabile». Un progetto che appare fattibile, soprattutto in vista degli imminenti accordi che saranno chiusi dal Comune con la società Metrocampania est. Con un costo irrisorio, l’area sarà infatti ceduta in comodato d’uso dall’ente gestore della linea ferroviaria, al Comune di Casaluce. Il vecchio tracciato dell’Alifana bassa, quella che congiungeva Napoli a Santa Maria Capua Vetere, in molti centri dell’agro aversano, rappresenta ancora – nonostante il degrado – una significativa testimonianza storica dei primi decenni del ventesimo secolo . E’ possibile ripercorrere la linea incontrando quasi tutte le stazioni dall’inconfondibile stile. Da Aversa, la linea, spesso trasformata in strada asfaltata, tocca i comuni ad ovest della cittadina, in successione. Anzitutto Lusciano dove la stazione è stata trasformata in abitazione privata. Poi la linea prosegue a toccare Trentola-Ducenta dove la stazione non sembra più essere in piedi. Si arriva a Frignano, dove invece è stata trasformata in deposito di materiali edilizi. Il lato verso la facciata è oggi occupato da un giardinetto con una cappella dedicata alla Madonna.

Il Mattino (ALESSANDRA TOMMASINO)

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