Scarcerazioni facili, Mastella “No scelte emozionali ma riforme”

di Redazione

Clemente MastellaIn una lettera al Corriere della Sera, il ministro della Giustizia Clemente Mastella interviene nella polemica sulle “scarcerazioni facili”, scatenatasi in questi giorni dopo una serie di dolorosi fatti di cronaca, come l’omicidio di Sanremo ad opera di un uomo che circolava libero nonostante fosse indagato per un altro omicidio compiuto lo scorso anno.

Mastella, in particolare, condanna le “demagogiche affermazioni di alcuni, che non aiutano certo le vittime di reato”. “In questo primo anno di lavoro ho fatto innanzitutto fronte alla gravissima situazione di frattura tra politica e magistratura che si era creata, esercitando le prerogative che la Costituzione attribuisce al Guardasigilli, con pieno rispetto delle regole e soprattutto delle persone, senza mai farmi prendere la mano da scelte dettate dall’impulso”, premette il ministro che poi entra nel merito: “Bisogna bandire le polemiche strumentali e trarre anche dai fatti di cronaca, tanto più se tragici, lo spunto per iniziative che aiutino il buon funzionamento delle istituzioni. Bisogna condurre riflessioni serie e pacate, volte a migliorare il livello complessivo di risposta del sistema, non solo di quello della giustizia, di fronte a problemi fra loro diversi che coinvolgono concretamente la pubblica opinione”.

Due le questioni e due le prospettive di merito su cui si sofferma Mastella. La prima: “Mai parlare senza conoscere i fatti”. “Da qui sono partito, credo, con serietà: proprio la conoscenza dei fatti. È così strano che il ministro chieda informazioni? Che voglia capire nel pieno rispetto delle sue e delle altrui prerogative?”. La seconda: “Mai ipotizzare un uso intimidatorio dello strumento ispettivo, come in passato è accaduto”. “Ho sempre fortemente praticato il principio della piena e leale collaborazione tra poteri dello Stato, chiedendo che l’accertamento degli elementi di fatto venisse affidato alla stessa autorità giudiziaria. Ecco perché in questi ultimi giorni mi sono rivolto ai procuratori generali, quando ho ritenuto necessario farlo, con una richiesta che si è accompagnata al richiamo puntuale dei limiti del sindacato amministrativo sulle scelte discrezionali proprie della stessa autorità giudiziaria, che non sconfinino in gravi errori di legge, nel travisamento di fatti o in negligenze inescusabili. Le mie richieste di accertamento non sono contro qualcuno, sono a favore di tutti. In questo rivendico con orgoglio e convinzione, certo di non essere smentito, una forte discontinuità rispetto al passato”.

Mastella interviene sulla polemica delle scarcerazioni faciliQuanto alle questioni di merito, per primo vi è “la concretezza dei problemi”. Per Mastella “ci sono cose possibili, a diritto invariato, e i fatti di Latina lo dimostrano in qualche modo. Dobbiamo riconoscere, senza se e senza ma, che la stella polare di ogni magistrato, sia esso giudice o pm, deve essere il rispetto assoluto del diritto e dei diritti. Ma è lecito attendersi dagli stessi magistrati piena coscienza degli effetti dei propri provvedimenti, anche nella prospettiva della prevenzione di comportamenti delittuosi, rispetto ai quali è maturata una diffusa coscienza di estremo disvalore e pericolosità sociale. Non ci devono essere né la ricerca di responsabilità a ‘posteriori’ in una assurda rincorsa ad un illusorio rischio zero nell’attività giudiziaria, né devono esistere santuari intoccabili sottratti in ogni caso ad un obbligo generale di trasparenza delle proprie condotte. In mancanza di questa opera di trasparenza, a cui cerco di concorrere con molta attenzione e prudenza, sarà proprio la giustizia tutta intera a pagare il prezzo più alto nei confronti della pubblica opinione in termini di credibilità. Questa azione di conoscenza potrà al contrario far distinguere più agevolmente il poco o pochissimo loglio dal molto grano della giustizia italiana. Potrà dare al cittadino risposte meno emozionali e restituire – anzi direi confermare e sottolineare – l’onore dei magistrati comportatisi con professionalità”.

In quest’ottica, Mastella ha compreso e apprezzato le dichiarazioni del sostituto procuratore di Genova, dottor Zucca, “che hanno dimostrato non già acritica chiusura alla mia richiesta di conoscere per meglio valutare, ma la personale convinzione di aver operato al meglio delle possibilità offerte dalla legge in una tragica vicenda nel delicato ruolo di pubblico ministero”.

L’altra prospettiva di merito, infine, riguarda le modifiche normative. “Vale per il legislatore quello che vale per il magistrato. Non bisogna cedere alla pressione delle emozioni”, dice il ministro. “Il mio impegno è stato sempre a favore di riforme in profondità, riforme di lungo periodo. Da qui l’istituzione delle commissioni di riforma del codice di procedura penale e del codice penale presiedute rispettivamente dal professor Riccio e dall’avvocato Pisapia. Dalla prima sono arrivate proposte organiche in materia di custodia cautelare. Dalla seconda la proposta di una riforma complessiva della parte generale del codice. A tale In arrivo riforme al codice penaleriguardo, la codificazione della colpa grave e del dolo eventuale permetterà l’applicazione di sanzioni adeguate alle singole condotte qualificate sulla base dell’elemento psicologico del reato, con un possibile aggravamento del livello di punibilità dei fatti commessi in particolari condizioni, come gli omicidi stradali compiuti in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. La riforma del codice penale prevede pene certe, escludendo in radice la possibilità della sospensione condizionale per pene pecuniarie e per quelle prescrittive e interdittive. Misure particolarmente importanti per la repressione di reati, come la guida in stato di ebbrezza, che possono generare altri più gravi reati. In sede di conversione del decreto legge sulla riforma del codice stradale approvato recentemente da consiglio dei Ministri, si potrebbero anticipare alcune delle misure proposte dalla commissione”.

Quanto alla violenza contro le donne, questione sollevata dal ministro Pollastrini, Mastella riferisce: “E’ all’esame del Parlamento un disegno di legge che punisce le molestie persecutorie e una pena fino a quattro anni che consente anche misure cautelari specie di carattere interdittivo. Le disposizioni penali del disegno di legge, predisposte dal mio dicastero, sono una riforma seria a costo zero di cui potrebbe essere anticipata l’adozione”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico