Una Casa del Volontariato ad Aversa

di Redazione

Casa del Volontariato, una proposta concreta per sostenere le associazioni aversaneAVERSA. Tra le iniziative attuabili in tempi relativamente brevi e con un eccellente rapporto costi/benefici, credo che la proposta di realizzazione di una Casa del Volontariato, per ospitare tutte le associazioni realmente operanti ad Aversa, possa essere una di quelle più facilmente realizzabili.

Dotare le varie Associazioni cittadine di un luogo provvisto di tutto quanto serve a svilupparsi, significa riconoscere a quest’importante settore della società civile una gran dignità ed un ruolo fondamentale nella vita della comunità locale. Ma quali sarebbero i vantaggi reali? Una sede comune, per esempio, potrebbe favorire i contatti e la capacità di lavorare sinergicamente tra le varie realtà associative. La vicinanza, l’utilizzo degli spazi comuni, l’accettazione delle regole di convivenza civile rappresenterebbe una sorta di training utile al raggiungimento di tali obiettivi. Saper lavorare tutti insieme per il bene della città, pur nel pieno rispetto delle diverse caratteristiche, non potrebbe che essere una cosa positiva.

Per questa ragione, anche se non fate parte d’alcuna associazione o ente di volontariato, chiedo di esprimere chiaramente il Vostro parere su questa proposta.

Nel dettaglio, il progetto dovrebbe favorire lo sviluppo delle associazioni legalmente riconosciute e registrate negli appositi registri comunali, provinciali e regionali. Naturalmente sarebbe necessaria una vasta unità immobiliare con moduli flessibili e ambienti attrezzati. Ad Aversa, a quanto mi risulta, sono decine gli immobili sottoutilizzati o inutilizzati del tutto. In un’unica sede dovrebbero essere disponibili, quindi, locali polifunzionali, utilizzabili a turno, di varia grandezza. Una piccola sala per conferenze, dotata dei necessari impianti audio e video, con una capienza massima di 50 posti. Alcuni locali per piccole riunioni o incontri di lavoro, con capienza massima di 20 posti. Una piccola stanza per ogni associazione, dotata di una scrivania, un armadio e un collegamento ADSL. Per i grandi convegni, le mostre, i concerti, e quant’altro si continuerebbe ad utilizzare l’ex Macello Comunale ed il Palazzetto dello Sport. Offrire alle associazioni cittadine un punto di riferimento ubicato in una zona facilmente accessibile, con dei servizi in comune, con l’opportunità di avere occasioni d’incontro e di confronto in un contesto di regole ben definite e condivise da tutti, avendo il pieno rispetto delle singole peculiarità, significherebbe, poi, per il Comune ritrovarsi gratis, come d’incanto, centinaia e centinaia di validi collaboratori. Aiutare le associazioni a svolgere al meglio le loro attività significherebbe avere ricadute positive in ogni ambito della società civile.

Le associazioni potrebbero, inoltre, anche partecipare ai costi generali della Casa garantendo, sempre tramite volontari, alcune funzioni come il portierato, la fotocopiatura dei documenti, ecc. Ma quali sono le ragioni che mi spingono a fare tale proposta? Sono molteplici, ma la principale e che ad Aversa si rileva, in questo periodo, una realtà formata da un gran numero d’associazioni racchiuse in un mondo variegato ed anche, per molti aspetti vitale che, però, si trova spesso in gravi difficoltà economiche. Portare avanti un’associazione costa molto, sviluppare la propria missione costa ancora di più. Sfruttare le sinergie, risparmiare il fitto della sede, le bollette d’energia elettrica e acqua, le tasse sui rifiuti ed il canone per l’Adsl, sarebbe un aiuto non indifferente.

Per queste ragioni occorre dare sostegno alle varie forme associative, scremando quelle che esistono solo sulla carta e che riappaiono, anno dopo anno, solo per chiedere contributi a questo o a quell’ente pubblico. Dedicare una specifica struttura agli organismi di volontariato che si occupano d’ambiente, musica, arte, sport, sanità, minoranze, handicap, cultura ecc. da un lato significa dare loro maggiore forza, dall’altro sviluppare le loro capacità progettuali. Le capacità di fungere da vere e proprie “incubatrici d’idee e di progetti” potrebbero essere utilizzate per intervenire in tutti quei settori dove le strutture comunali sono costrette ad intervenire in misura ridotta o, addirittura, per niente. Anche per queste ragioni ritengo che, tra i tanti mega interventi previsti per i prossimi anni, alcuni francamente inutili (ma questo è un altro discorso), la creazione di un punto di riferimento per le associazioni possa essere quello che con il minor costo possa produrre i maggior benefici.

Un punto che possa divenire un propulsore d’attività ed iniziative ideate per rispondere alle esigenze della cittadinanza aversana ma capaci di essere adattate alla realtà dell’intero agro, con ricadute e benefici per tutti.

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