Rifiuti, Sì al decreto ma l’Unione critica Bassolino

di Redazione

CameraROMA. Con 266 sì e 225 no la Camera ha approvato la conversione in legge del decreto sui rifiuti. Sul voto maggioranza e opposizione si sono contrapposti, ma nel centrosinistra non sono stati pochi i sì pronunciati a malincuore, solo per garantire il sostegno al governo.

DiscaricaDurante le dichiarazioni di voto sul banco degli imputati c’è stato continuamente il presidente della Regione Antonio Bassolino. Contro di lui accuse di inefficienza sono state rivolte non solo, come c’era da aspettarsi, dai banchi del centrodestra ma anche da quelli della maggioranza. E a criticare l’operato del governatore sono stati non solo gli esponenti della Sinistra radicale. Anche Ermete Realacci, intervenuto per l’Ulivo, ha dovuto ammettere che «le responsabilità politiche della situazione attuale interessano tutti ma soprattutto il centrosinistra» che nell’ultimo decennio ha governato in Campania. Critiche e accuse che hanno suscitato delusione in Riccardo Marone. «Fatte poche eccezioni – ha detto il deputato Ds – si è cercato soltanto di individuare un capro espiatorio, senza provare a fare un’analisi. E si è indicato come unico responsabile, Bassolino, l’unico che ha avuto il coraggio di fare pubblicamente il mea culpa». Mentre per Tino Iannuzzi (Margherita) «le responsabilità sono di tutta la politica e di tutte le istituzioni, del centrosinistra come del centrodestra». I sì poco convinti li ha pronunciati la sinistra radicale, anche se con motivazioni diverse. Rifondazione, ha spiegato Peppe De Cristofaro, «vota a favore nonostante le zone d’ombra che il decreto contiene. Tuttavia – ha aggiunto – le responsabilità politiche non vanno taciute. Una classe dirigente deve saper riconoscere gli errori e deve anche saper chiedere scusa». Francesco Caruso si è astenuto. Più critico il Pdci che ha contestato nel merito il decreto e con Giacomo De Angelis ha puntato l’indice contro Regione e commissariato. «Bassolino ha sbagliato – ha detto – e per le nostre denunce siamo stati politicamente isolati». Il decreto segna invece «un punto di partenza» per Pasquale Giuditta (Udeur). Il centrodestra è andato giù duro. Nicola Cosentino (Fi) anche in aula ha chiesto le dimissioni di Bassolino. «Il decreto – ha detto – servirà a garantire nuove risorse al sistema di favoritismi e di clientele ma non a risolvere l’emergenza.

La verità è che la presenza di Bassolino è un ostacolo alla crescita civile della regione». La Lega, che ha manifestato davanti a Montecitorio, ha parlato di «un Nord stanco di dover pagare le inefficienze del Sud». An, con Enzo Nespoli, ha parlato di «decreto inadeguato». «Sì e no – ha detto – ci farà superare l’estate». Il sì al decreto è accolto con soddisfazione dall’assessore all’Ambiente Luigi Nocera. «Entriamo nella fase operativa – ha dichiarato – e, insieme al Commissario, affronteremo l’emergenza per risolverla. Ci auguriamo che si vada verso la velocizzazione del superamento della crisi». Positivo il giudizio del segretario regionale dei Ds Enzo Amendola: «Ora dobbiamo sostenere Bertolaso». Ma, decreto a parte, il clima resta pesante. Ieri, a Napoli, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni non ha nascosto il suo disagio. «La situazione – ha detto – non è assolutamente edificante e la vicenda dell’immondizia è la metafora di una situazione inceppata del Meridione». Lo sciopero generale, proposto dalla Uil, può essere una risposta? «Ne discuteremo», ha ribattuto. Intanto, Guglielmo Epifani ha incontrato a Roma i segretrari della Cgil della Campania e di Napoli Michele Gravano e Beppe Errico: sarà proposto a Cisl e Uil un incontro per giungere a «valutazioni comuni». L’Ugl, con il segretario campano Vincenzo Femiano, sostiene invece la necessità dello sciopero.

Il Mattino (PAOLO MAINIERO)

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