Bingo, gli assassini in un filmato

di Redazione

Rapina al BingoCASERTA. In un fotogramma delle telecamere di sorveglianza del Bingo potrebbe esserci la chiave per individuare gli assassini di Teresa Sferragatta. Immagini non nitidissime che riprenderebbero la 52enne di Capua in compagnia del genero Giuseppe Nocera mentre escono dalla struttura di Teverola seguiti a qualche metro di distanza da alcune persone, almeno tre, tra le quali potrebbero esserci il palo o gli stessi assassini.

Per risultare decisive, le immagini dovranno essere comunque riversate integralmente su un dischetto e messe in sequenza visto l’enorme via vai di clienti dal Bingo all’ora in cui la Sferragatta e il genero uscivano. RapinaVerranno inoltre visionati attentamente i fotogrammi relativi ad un arco di tempo di circa tre ore, dalle 16.30 di mercoledì scorso, quando la donna e il genero sono arrivati. Di pari passo a tali verifiche tecniche, gli investigatori della Mobile diretti dal vice-questore Olimpia Abbate stanno stringendo la morsa attorno a numerosi pregiudicati dell’Agro-aversano e del napoletano. Anche ieri, in Questura, sono state fotosegnalate alcune persone e sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari che non avrebbero sortito effetto. Così come la polizia ha effettuato numerosi posti di blocco nei comuni al confine tra l’aversano e il napoletano. Ma le indagini mirano anche a verificare se la Sferragatta, nella sua assidua attività di giocatrice, come hanno riferito gli stessi dipendenti del Bingo, avesse contratto debiti di gioco non onorati o fosse finita in un giro di usurai. Ipotesi tutte da accertare ma che gli investigatori al momento non escludono. Per questo, ieri, sono stati risentiti i familiari e il genero Giuseppe Nocera. Le figlie Betti e Manuela hanno confermato che la madre giocava spesso e ciò era motivo di litigio frequente. Ma non avrebbero aggiunto null’altro su eventuali «giri strani» in cui la madre sarebbe finita. Anche il 30enne Giuseppe Nocera ha confermato il racconto fatto poco dopo l’episodio arricchendolo di ulteriori particolari. Il giovane ha spiegato che, subito dopo il suo ferimento, la Sferragatta «è scesa dall’auto per chiedere aiuto a eventuali automobilisti di passaggio, ma nessuno si è fermato. Ha poi attraversato la strada ed è stata inseguita dai malviventi che hanno prima provato a strapparle la borsa, senza riuscirvi, quindi hanno fatto fuoco». L’unico elemento certo in una vicenda che deve essere ancora chiarita, almeno in relazione al movente, sostenevano ieri sera gli investigatori, è che si tratta di un tentativo di rapina sfociata nel sangue con i banditi che hanno perso la testa in seguito alla determinata reazione della donna. Ieri mattina intanto, presso l’istituto di medicina legale di Caserta, è stata effettuata l’autopsia; secondo il medico, la 52enne Teresa Sferragatta è stata raggiunta da tre colpi sparati da un’automatica (calibro 9). La donna è stata colpita a un polmone, alla nuca ma il proiettile che le ha dato il colpo di grazia è entrato dalla spalla centrando il cuore.

Il Mattino (ANTONIO PISANI)

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