De Rosa (PdCI): “Come volevasi dimostrare”

di Redazione

Luca De RosaAVERSA. “Ad oltre un mese dalle elezioni, le peggiori previsioni che avevamo formulato in campagna elettorale prendono forma compiuta”. Così esordisce in una nota il segretario cittadino dei Comunisti Italiani, Luca De Rosa.

“Avevamo innanzitutto denunciato che il blocco a sostegno di Ciaramella era un grumo di potere, una sommatoria di interessi parcellizzati e privati, spesso confliggenti, che nel potere e nel suo esercizio trovava l’unico elemento di coesione, assumendo un esercizio amministrativo sempre opaco, spesso illegittimo, a volte illegale. Il cambio di 30 assessori nella precedente consiliatura era proprio la rappresentazione plastica dello scomporsi/ricomporsi di tali interessi privati, senza che fossero mai evidenti e pubbliche le motivazioni. L’appena rinominato assessore alle finanze Diomaiuta appena qualche mese fa si dimetteva dalla stessa carica. Lo faceva con una durissima lettera, pubblicata su giornali e su manifesti, nella quale denunciava gravissime edPasquale Diomaiuta indicibili responsabilità non solo politiche dell’Amministrazione guidata da Ciaramella. Ora il Sindaco, come egli stesso ha dichiarato, ha avuto modo di ricomporre i dissidi personali (sic!) con Diomaiuta e lo ha rinominato assessore con le stesse deleghe al bilancio. Quindi Ciaramella e Diomaiuta sanno a cosa Diomaiuta stesso si riferisse nelle sue feroci e pubbliche accuse. Resta il fatto che a noi cittadini quelle gravi cose continuano a non essere dette, ne chiarite. Tutto rimane nelle segrete stanze del potere, ai cittadini non è dato conoscere i dati reali di un profondo conflitto istituzionale. Questa cosa è la negazione della democrazia, lo svilimento delle istituzioni pubbliche a mero strumento privato di esercizio del potere, non è un problema di normale dialettica maggioranza/minoranza, ma un problema di sostanza democratica stessa. Direi anche che è il termometro della volgarità che oramai pervade la struttura stessa delle relazioni politiche e sociali della nostra città. Avevamo anche scongiurato il centrosinistra di operare scelte che fossero in reale alternativa e rottura con questo modello di occupazione e di privatizzazione della cosa pubblica. Invece esso ha scelto protervamente di candidare l’ex vicesindaco di Ciaramella, pensando di poggiare sul bacino di consensi clientelari che egli avrebbe potuto assicurare. La copia non è stata preferita all’originale dagli elettori un mese fa. Oggi quasi tutti gli eletti della lista civica di quel candidato sindaco sono passati armi, bagagli, appetiti e clientele con Ciaramella. Sgueglia e Greco la prossima volta non faranno più lo stesso errore: sosterranno direttamente Ciaramella. Avevamo detto che Rosato rappresentava Domenico Rosatol’unica alternativa possibile, rimetteva al centro della politica e dell’amministrazione il bene comune, i diritti e la partecipazione. Ciaramella ora lo sta verificando con mano. Non è un caso che durante la recente conferenza stampa di presentazione dei nuovi “acquisti” egli attacchi duramente Rosato e tessa gli elogi del silente e sornione Stabile: ha capito sin dal primo consiglio che l’opposizione di Rosato non sarà formale o gridata, ma sarà sostanziosa e determinata, in grado di illuminare e mettere a nudo quel grumo di interessi che Ciaramella rappresenta. La strada che abbiamo di fronte è lunga e difficile. La situazione politica e sociale è per certi versi peggiore di quella degli anni ‘80. C’è un lavoro intenso da fare innanzitutto sul piano culturale, per uscire dal pantano della volgarità di questo potere e del suo blocco di interessi. C’è poi un ancor più faticoso lavoro di costruzione di nuovi gruppi dirigenti. Per fare tutto questo occorre pazienza, determinazione e capacità di rientrare in contatto con i bisogni e gli interessi diffusi della città”.

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