Trentola Ducenta in lutto per la morte dei tre ragazzi

di Redazione

le magliette con la dedica ai tre ragazziTRENTOLA DUCENTA. L’intero paese era presente ieri ai funerali dei tre giovani di Trentola Ducenta morti nell’incidente di sabato notte. Tutti hanno rispettato il lutto cittadino e la chiusura dei negozi ordinata dal sindaco Nicola Pagano.



Il corteo che trasportava i feretri nella chiesaLe bare, con i corpi di Massimo Zacaria, di 24 anni, Alfredo Fabozzi, 21 anni, e Francesco Fabozzi, 18 anni, sono arrivate in paese intorno a mezzogiorno. Poi, nella chiesa di San Giorgio Martire, sono cominciati a giungere parenti e amici, ma anche conoscenti e semplici cittadini, fino a quando la cappella non ha potuto più ospitare nessuno. E, alle 17, ora in cui è iniziata la cerimonia funebre, l’intera piazza antistante la chiesa era coperta da un tappeto di gente. Grazie all’amplificazione sonora installata all’esterno della chiesa, tutti hanno avuto la possibilità di ascoltare l’omelia dell’Arcivescovo Mario Milano che, insieme al sacerdote Don Luciano Di Caprio, ha officiato la messa. Un’omelia toccante che però ha avuto accenti critici e richiami alle responsabilità. Un richiamo rivolto a tutti: amministratori, genitori, forze dell’ordine e giovani. Un invito alla prudenza e alla sicurezza. Poi il silenzio, rotto solo da pianto, e la celebrazione liturgica si è conclusa, ma non i funerali. Un tremante applauso ha accolto le bare fuori dalla chiesa. Gli amici dei tre giovani le hanno prese in spalla per portare i loro compagni nel luogo del riposo. Ma prima di arrivare al cimitero il corteo ha fatto una sosta. Nella piazzetta del quotidiano ritrovo dei tre giovani, piazzetta De Filippo, tutti si sono fermati ed è li che è cominciato lo “spettacolo” per salutare, per l’ultima volta, Massimo, Alfredo e Francesco. Tutti i giovani, gli amici di piazzetta De Filippo, hanno indossato delle magliette da loro stessi preparate poco prima. Maglie bianche con una scritta rossa: “Sono i ricordi che vivono…In memoria di ciò che c’è stato e ciò che ci sarà”. E con quelle maglie è ripreso il corteo per portare le bare nel cimiero. Un folto corteo lungo una strada che ormai era ricoperta da un manto di fiori bianchi. E fiori bianchi venivano lanciati sulle bare al loro passaggio. Mentre gli amici i ragazzi che sfilavano coon magliette e fiori bianchidella piazzetta alternavano momenti di intenso silenzio ad applausi e a grida alte. Ad essere chiamati a gran voce i tre amici scomparsi nell’incidente. Alla cerimonia funebre hanno partecipato anche alcune autorità politiche e militari del territorio. In particolare si è notata la presenza del comandante del Gruppo Carabinieri di Aversa, maggiore Francesco Marra. La sua partecipazione, anche per solidarietà a Giuseppe Fabozzi, padre dello studente 18enne Francesco, maresciallo dei carabinieri in servizio al decimo Battaglione di Napoli. Tra la folla tutti gli amministratori, cittadini tra i cittadini, che si sono stretti ai parenti delle tre vittime. C’erano la madre di Francesco, Rosa Frongillo, e la sorella 14enne; i familiari di Alfredo, il padre Tommaso, la madre Concetta Montefusco (originaria di Frignano) e la sorella 16enne; e i familiari di Massimo, idraulico, il padre Giorgio, la madre Teresa Costanzo e il fratello Luciano. La celebrazione ha avuto fine con la sepoltura nel cimitero e tutti sono tornati, nel massimo silenzio, a casa. Il pensiero è andato, durante tutta la giornata, anche alle altre quattro persone coinvolte nell’incidente in via Napoli, a Santa Maria Capua Vetere, ossia i due ragazzi e le due ragazze di Lusciano e Villa di Briano che occupavano l’altra vettura, una lancia Lybra, scontratasi con la Lancia Y su cui viaggiavano Alfredo, Francesco e Massimo. Il pensiero soprattutto è andato al 22enne di Aversa Paolo Cesaro, studente di giurisprudenza, in prognosi riservata all’ospedale Moscati di Aversa, e a Raffaele Nicchiniello di Trentola Ducenta, 29enne sergente dell’aeronautica in servizio a Istriano (Treviso), ricoverato al Cardarelli di Napoli anch’egli in prognosi riservata.

Dal Corriere di Caserta, 05.06.07 (di Luisa Conte)

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scatti di Nicola Apicella

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