Corruzione, nuovo arresto per Brancaccio

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. È accusato di aver corrotto un carabiniere per avere informazioni sulle indagini. Alla vigilia del Riesame, nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Angelo Brancaccio, ex sindaco di Orta di Atella e consigliere regionale della Quercia. Ieri mattina i carabinieri del Reparto operativo di Caserta gli hanno notificato il provvedimento cautelare, firmato dal gip Paola Piccirillo, nel quale gli sono state contestate le accuse di calunnia e di corruzione. In cella anche il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Iannini, in servizio alla sezione anticrimine di Castello di Cisterna. Secondo l’accusa, avrebbe rivelato segreti investigativi a Brancaccio in cambio della promessa di un posto di lavoro come guardia giurata per il genero. Gli interrogatori di garanzia sono fissati per domani.

In cella anche maresciallo dei carabinieri: avrebbe rivelato segreti d’indagine al consigliere dei Ds.

Tribunale Santa Maria CVUn’ossessione. Voleva sapere, a qualsiasi costo, cosa stava accadendo in Procura e se erano fondate quelle voci che lo volevano indagato, sotto inchiesta per licenze, mazzette, piaceri. E quell’ossessione lo aveva portato a tentare ogni strada, bussando alla porta degli amici in divisa che potevano avere accesso al registro generale della Procura, alle cancellerie dei magistrati, ai fascicoli riservati. Lo aveva fatto, dice l’accusa, con il poliziotto Castrese Rennella, che lavorava a Santa Maria Capua Vetere. Ma anche con Giuseppe Iannini, maresciallo dei carabinieri in servizio alla sezione anticrimine di Castello di Cisterna, uno degli investigatori addetti alle indagini sulla camorra nell’area di Napoli-nord: suo amico da anni. Ieri mattina, alla vigilia dell’udienza al tribunale del Riesame, sono stati accomunati anche dallo stesso destino giudiziario. Angelo Brancaccio, ex sindaco di Orta di Atella e consigliere regionale eletto nelle liste dei Ds, ha ricevuto in carcere la notifica di una nuova ordinanza di custodia cautelare. È accusato di aver corrotto il maresciallo Giuseppe Iannini, che è stato arrestato all’alba dai suoi colleghi del Reparto operativo di Caserta. Il sottufficiale, secondo quanto ipotizzato dai pm sammaritani Alessandro Cimmino e Luigi Landolfi, avrebbe rivelato a Brancaccio notizie segrete, informazioni contenute nel fascicolo d’indagine a carico del consigliere regionale diessino. In cambio, è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Paola Piccirillo, avrebbe ottenuto la promessa di un posto di lavoro, come guardia giurata, per il genero. Scambio che sarebbe documentato dalle intercettazioni telefoniche. Ma a carico di Angelo Brancaccio pende anche una nuova accusa, quella di calunnia in danno di un altro sottufficiale dei carabinieri in servizio presso la stazione di Sant’Arpino (da cui dipende Orta di Atella). Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, dinanzi al gip che due settimane fa ne aveva ordinato l’arresto per estorsione, peculato e corruzione, aveva riferito di aver appreso alcune informazioni (e cioè del contenuto a lui ostile di alcune informative firmate dal comandante della stazione di Sant’Arpino, il maresciallo Franco) da un sottufficiale. Il quale, sentito sull’argomento, ha negato di aver mai rivelato alcunché all’ex sindaco. Il gip Paola Piccirillo ha rigettato, inoltre, una nuova accusa di concussione contestata all’esponente della Quercia. È quella relativa al pagamento, da parte del costruttore Emilio Pagano, di una tangente – 24 appartamenti e incarichi tecnici e di progettazione – in cambio del nulla osta alla costruzione della lottizzazione San Pietro: un mega-insediamento edilizio, pari a 30mila metri cubi, in un’area destinata a verde pubblico attrezzato. Pagamento (o promessa di pagamento) che sarebbe stata confermata nei giorni scorsi dall’imprenditore, sentito nella veste di testimone. Per il gip, invece, la Procura avrebbe dovuto ipotizzare l’ipotesi di corruzione e sentire lo stesso Pagano nella veste di indagato, quindi con l’assistenza del difensore. Un problema formale che ha portato al rigetto della richiesta di custodia cautelare, che era stata fatta anche nei confronti di Nicola Iovinella, consulente tecnico del Comune di Orta di Atella, pure lui arrestato due settimane fa. Della prima parte dell’inchiesta, quella che aveva portato al blitz di due settimane fa, si parlerà questa mattina dinanzi ai giudici del Tribunale dei Riesame di Napoli (VIII sezione). Saranno esaminate le posizioni di Angelo Brancaccio, di Nicola Iovinella, Nicola Arena e Castrese Rennella. Probabilmente in giornata il deposito della decisione. E domani Brancaccio comparirà di nuovo dinanzi al gip Piccirillo per il secondo interrogatorio di garanzia.

Il Mattino

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