Il Tar Lazio annulla il decreto Turco sulla cannabis

di Antonio Taglialatela

il ministro TurcoROMA. Il Decreto Turco, approvato il 4 agosto 2006, che innalzava da mezzo grammo ad un grammo la quantità massima di cannabis consentita per uso personale, è stato annullato dal Tar del Lazio. Il provvedimento segue la decisione di sospensione del decreto adottata la scorsa settimana dagli stessi giudici amministrativi.

il ministro FerreroIl Tar ha accolto i ricorsi del Codacons, dell’associazione “Articolo 32” e dell’Aidma Onlus (Associazione italiana per i diritti del malato). Tra le motivazioni della sentenza, “la violazione dei principi ispiratori del Decreto del Presidente della Repubblica 309/90 come modificato dalla legge 49/06 (Fini-Giovanardi), dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi generali di buon andamento della pubblica amministrazione; eccesso di potere per illogicità manifesta: considerato che è scientificamente dimostrata la nocività della cannabis, gli effetti del decreto appaiono in contrasto con la tutela della salute; l’assenza dei dati in base ai quali il ministero ha ritenuto di poter raddoppiare la dose consentita”. Inoltre, il Tar ha stabilito che il decreto “contravviene all’attività e ai primari obiettivi del Servizio sanitario nazionale” e che rispetto all’aumento delle dosi di droghe ‘leggere’ detenibili per uso personale, “non sono stati valutati gli effetti deleteri delle sostanze in questione sul piano della personalità individuale, sulla capacità critica e sul corretto sviluppo della personalità dei giovani”, chiarendo infine che “non vi è l’interesse pubblico alla modifica del precedente decreto (quello Fini-Giovanardi). Ora il Governo annuncia che correrà ai ripari ma senza ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, come era stato annunciato lo scorso 15 marzo dal ministro Livia Turco. Infatti, nel corso della trasmissione di La7 “Otto e mezzo”, il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha riferito che il Governo annullerà il decreto del precedente Governo che fissava le quantità massime di droga detenibili senza incorrere in sanzioni penali.

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