Governo, “sdoppiati” i ministeri dell’Istruzione: Azzolina alla Scuola e Manfredi all’Università

di Redazione

Due ministri al posto del dimissionario Lorenzo Fioramonti. Li ha annunciati il presidente del Consiglio Conte nella conferenza stampa di fine anno a Villa Madama. All’Istruzione Lucia Azzolina, dirigente scolastico, ora sottosegretaria allo stesso ministero, in quota M5S; e alla Ricerca Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli, presidente della Conferenza dei rettori, indicato dal Pd. La responsabilità di governo per scuola e ricerca torna a separarsi dopo 20 anni.

Lucia Azzolina è stata sottosegretaria del ministro dimissionario Fioramonti. L’hanno già soprannominata la “preside alla guida del Miur” perché l’estate scorsa aveva vinto il concorso come dirigente scolastico. In quota al M5S, la Azzolina ha 37 anni, è siciliana, vanta due lauree, in filosofia e diritto, ed è stata una delle artefici del Decreto scuola: come sottosegretaria ha  rappresentato il governo in Aula e in Commissione alla Camera durante la sua approvazione. E per questo, denunciò all’epoca, fu oggetto su Facebook di attacchi, insulti e minacce. In quell’occasione il suo predecessore e collega di partito Lorenzo Fioramonti le espresse la sua solidarietà ammettendo che aveva dato “un enorme contributo al Decreto Scuola”. Durante il suo incarico di sottosegretaria si è spesso espressa a favore dello Ius Culturae sostenendo che “non regala la cittadinanza, ma la integra” e ritenendo necessario aprire “un sano dibattito nel paese”: “Dobbiamo integrare i bimbi che lo meritano, bisogna parlarne e capire anche cosa ne pensi il mondo della scuola direttamente interessato”.

Azzolina ha insegnato a lungo in alcuni licei. Per anni è stata attiva presso il sindacato Anief, prima in Piemonte, poi in Lombardia per oltre un anno e mezzo. Una delle sue principali battaglie è stata quella contro “le classi pollaio” presentando a questo proposito anche un disegno di legge. Ha svolto, dopo la seconda laurea in Giurisprudenza, la pratica forense occupandosi di diritto scolastico. La parlamentare ha anche una specializzazione per insegnare Storia e filosofia e un’abilitazione all’insegnamento per gli studenti diversamente abili. “Metterò tutto il mio impegno per riportare i ragazzi e il loro futuro al centro del sistema di Istruzione e del Paese. Non vedo l’ora di cominciare”.  Ha commentato in un post la neo ministra. “Guidare il Ministero dell’Istruzione sarà per me un grande onore. Non nascondo l’emozione che – aggiunge – provo in questo momento. Nella scuola ho passato gli anni più belli della mia vita, prima come studentessa e poi come insegnante. Alla scuola voglio restituire ciò che mi ha dato”.

Gaetano Manfredi:  “Università e ricerca diventino “fattori di sviluppo e crescita” per il Paese, ma anche elementi “unificanti”, per fare in modo che “i giovani abbiano le stesse opportunità in qualunque parte d’Italia”, ha dichiarato il neo eletto ministro all’Università e ricerca che ha poi aggiunto: “Se mettiamo al centro la qualità delle persone non possiamo sbagliare. E’ la strada che intendo percorrere: su questo a volte mi si considera un po’ rigido, ma è un tema su cui non faccio negoziati”.

Il premier Giuseppe Conte ha commentato: “Ringrazio il ministro Fioramonti: abbiamo la necessità, l’ho già detto, di rilanciare il comparto dell’università. Non è vero che non abbiamo compiuto passi avanti, penso all’Agenzia nazionale delle ricerche che introdurremo nel 2020 per fare da coordinamento tra i vari livelli. Ora bisogna fare qualche sforzo in più, dobbiamo rilanciare un piano straordinario per i ricercatori, incrementare i fondi per il diritto allo studio. Mi sono convinto che la cosa migliore sia separare il comparto scuola dal comparto ricerca e università. Mi farò latore della creazione di un nuovo ministero dell’Università e della Ricerca e affiancherò il neo ministro per una ricognizione di un mese in cui sentiremo tutti gli stakeholder”.

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