Esplosione nucleare in Russia, feriti esposti a radiazioni: ma i medici non sapevano

di Redazione

I medici che hanno soccorso i feriti causati dallo scoppio del misterioso missile a propulsione nucleare nel poligono militare di Nyonoksa, base anche di sommergibili, vicino a Severodvinsk, non sono stati avvisati dalle autorità che avevano a che fare con pazienti esposti alle radiazioni. I giornalisti del quotidiano in lingua inglese Moscow Times hanno parlato con cinque membri dello staff dell’ospedale regionale di Arkhangelsk, compresi due medici. Secondo il loro racconto, i feriti sono arrivati “nudi e avvolto in sacchetti di plastica traslucidi”.

Fonti dell’ospedale hanno riferito ai cronisti che agenti dell’Fsb hanno chiesto ai medici coinvolti di firmare un impegno scritto alla riservatezza. “Non sono stati forzati”, dice un testimone, “ma è difficile dire di no in circostanze come queste”. I medici, riferisce il Moscow Times, hanno lamentato di non avere la preparazione adeguata per emergenze di questo tipo. I sanitari hanno inviato al ministero della Sanità una serie di domande, a cui però non è arrivata alcuna risposta. Al personale medico è invece arrivato un invito per una serie di esami a Mosca, e almeno sessanta dipendenti dell’ospedale hanno deciso di approfittare dell’offerta.

Uno dei medici, secondo tre diverse testimonianze raccolte dal giornale on line, ha riferito che il risultato dei suoi esami è stato preoccupante: i controlli a Mosca hanno rivelato la presenza dell’isotopo radioattivo Cesio-137 nei suoi tessuti muscolari. Il ministero della Sanità però smentisce: “Non abbiamo riscontrato in nessun caso un eccesso dei livelli accettabili di radioattività”, ha detto il servizio stampa del ministro all’agenzia Interfax.

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