Uccide la moglie e si costituisce, poi nasce “intreccio” che porta all’arresto del boss Di Lauro

di Redazione

Una donna di 33 anni, Norina Mattuozzo, è stata uccisa stamani a Melito di Napoli, comune a nord del capoluogo campano, con una raffica di colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata. Poco dopo il marito, Salvatore Tamburrino, accompagnato dal suo avvocato, si è costituito ai carabinieri, confessando l’omicidio. Dalle indagini è emerso un intreccio che, nel pomeriggio, ha portato alla cattura del superlatitante di camorra Marco Di Lauro, in un appartamento del quartiere Chiaiano di Napoli, non lontano da Melito (guarda il video).

I due erano sposati, con due figli, una ragazzina di 14 anni ed un bambino di sette anni. Vivevano al quinto piano di uno stabile di palazzine popolari in via Papa Giovanni XXIII, non lontano dal centro storico di Melito. Negli ultimi tempi, sembra, la donna aveva manifestato apertamente la volontà di separasi dal marito ed era tornata a vivere nella casa materna dove è avvenuto l’omicidio. Ad avvertire i carabinieri, giunti in pochi minuti sul posto, alcuni residenti del fabbricato, impauriti dopo aver udito i colpi di pistola esplosi. I militari, quando sono entrati nell’appartamento, hanno trovato il corpo senza vita della donna, riverso a terra e crivellato di proiettili. Subito dopo si sono messi alla ricerca del coniuge della vittima che aveva fatto perdere le tracce.

L’uomo, un ex sorvegliato speciale, ritenuto contiguo al clan di camorra dei Di Lauro, attivo nell’area a nord di Napoli, si è poi costituito negli uffici della Squadra mobile di Napoli dove è stato sottoposto a interrogatorio per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. E di lì condotto in carcere. Proprio nel corso dell’interrogatorio, Tamburrino avrebbe dato, direttamente o indirettamente, agli inquirenti indicazioni utili per scovare il nascondiglio di Marco Di Lauro in quanto da sempre stato molto vicino al clan Di Lauro e, più di recente, ai figli del boss Paolo Di Lauro, proprio a Marco e all’altro fratello Salvatore (“F9”). Non è chiaro se Tamburrino abbia rivelato il covo del latitante o se potrebbe essere stata una telefonata a tradirlo. Tamburrino, infatti, dopo aver ucciso la moglie, nel pomeriggio potrebbe aver telefonato a Marco Di Lauro facendo scattare l’intercettazione che ha condotto gli inquirenti alla scoperta del nascondiglio di via Scaglione.

Con numerosi precedenti alle spalle, Tamburrino nel 2007 fu vittima di un agguato al Rione dei Fiori durante la cosiddetta “faida di Scampia” interna al clan Di Lauro. In prognosi riservata per giorni, riuscì a salvarsi dopo un delicato intervento chirurgico. Di recente era stato anche coinvolto in un’inchiesta su estorsioni a danno di commercianti.

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