Tassista eroe travolto e ucciso: fermato il pirata che ha causato il primo incidente

di Redazione

La Polizia stradale ha arrestato un giovane sospettato di aver causato l’incidente a seguito del quale, nell’aiutare i feriti, ha trovato la morte Eugenio Fumagalli, un tassista di 47 anni, travolto da altre auto che sopraggiungevano. Lo ha comunicato la Questura di Milano.

Si tratta di un 26enne, accusato di “fuga ed omissione di soccorso”. L’incidente era avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, verso le ore 3.30, lungo la strada provinciale 35 Milano-Meda, all’altezza di Cesano Maderno. Da una prima ricostruzione, sembra che Fumagalli, fuori servizio, si fosse fermato per aiutare due giovani rimasti incastrati tra le lamiere della loro auto che pare fosse stata tamponata da quella del 26enne. Fumagalli aveva accostato, indossato il giubbetto catarifrangente per poi dirigersi verso i feriti, ma poco dopo è arrivata un’altra vettura che che ha speronato l’auto, facendola finire addosso al tassista, morto sul colpo dopo essere stato sbalzato a terra. Quando l’ambulanza del 118 è arrivata sul posto, per lui non c’era più nulla da fare.

Fumagalli aveva ereditato la licenza del taxi dal padre e da dodici anni lavorava per la compagnia 6969 con la sua auto Zulu 38 e il logo di Emergency impresso sulla fiancata. Originario di Albiate, in provincia di Monza, abitava a Carugo, in provincia di Como, ma lavorava a Milano. Ieri sono stati celebrati i funerali del 47enne nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista di Albiate. Tantissimi i colleghi tassisti che hanno voluto stringersi attorno ai familiari di Eugenio, affranti dal dolore. A cominciare dal padre Francesco dal quale il giovane aveva ereditato la professionale e dalla sorella Luisa che ricorda parla del fratello come un “ragazzo perbene e altruista”, sacrificatosi per aiutare dei ragazzi in difficoltà. Durante l’omelia, il parroco di Albiate, don Renato Aldeghi, ha parlato di “una tragedia che lascia sgomenti”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico