Gricignano, migrante sparato: finisce in carcere il gestore del centro di accoglienza

di Nicola Rosselli

Gricignano – Tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Con queste due accuse Carmine Della Gatta, a poco più di 48 ore del ferimento di un giovane gambiano (leggi qui), finisce in carcere. Il giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Napoli Nord in Aversa, Fabrizio Finamore, ha, infatti, accolto la richiesta del pubblico ministero Rossana Esposito e ha disposto l’arresto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere del 43enne imprenditore. Il provvedimento è stato eseguito intorno alle 15.30 di lunedì 13 novembre.

La richiesta del pubblico ministero Rossana Esposito della procura di Napoli Nord ha sorpreso non poco anche perché era stata proprio lei a disporre gli arresti domiciliari per l’imprenditore che, venerdì notte, aveva esploso un colpo di pistola in bocca a un migrante ospite nel centro di permanenza temporaneo ‘La Vela’ di Gricignano, in via Da Vinci. Il giovane, del Gambia, di appena 19 anni, con disturbi del comportamento, aveva incendiato la sua camera da letto mettendo in pericolo i 160 ospiti nella struttura messa a disposizione per accogliere i migranti provenienti da Lampedusa.

Una decisione che non convince il legale di Della Gatta, l’avvocato Giovanni Cantelli, che ha preannunziato ricorso al Tribunale della libertà dichiarando di aver comunque fiducia nella magistratura. Per Cantelli sorprende la circostanza che un indagato che si è costituito ed ha consegnato l’arma utilizzata per commettere il presunto reato si veda, dopo la concessione degli arresti domiciliari, destinatario di un provvedimento di carcerazione da parte dello stesso pm, nonostante non vi fosse più il pericolo né di reiterazione del reato né il pericolo di fuga.

“E’ una decisione mediatica” dice l’avvocato Cantelli. “Cosa è cambiato rispetto a due giorni fa, quando la Procura ha disposto il fermo con i domiciliari? La struttura è stata anche evacuata”. Soddisfatto il legale della vittima, Hilarry Sedu, di origine nigeriana. “Va bene il carcere – afferma – perché un tentato omicidio di questa natura non merita assolutamente la misura lieve dei domiciliari, anche per le implicazioni morali che comporta”.

Si è anche appreso che tra sabato e domenica la famiglia Della Gatta è dovuta ricorrere alla vigilanza armata privata sotto casa per scongiurare il pericolo di immigrati che avrebbero voluto vendicare il ferimento del giovane gambiano che, da quanto risulta, nei giorni scorsi, avrebbe strappato in faccia agli operatori del centro il decreto di espulsione dal nostro Paese.

Intanto, si apprende che il prefetto di Caserta, Raffaele Ruperto, anche su pressione del ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha disposto l’avvio delle procedure per la risoluzione del contratto con il consorzio di cooperative che gestisce il centro di Gricignano.

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