Gricignano, gli operatori ecologici: “Non siamo fannulloni e chiediamo igiene sul posto di lavoro”

di Antonio Taglialatela

Sono finiti nel mirino per le ripetute assenze giustificate con certificati medici di malattia. Una situazione che, unita alle rimostranze del Comune per il mancato o parziale svolgimento di alcuni servizi connessi all’igiene urbana, ha indotto l’azienda, spesso costretta ad operare con un personale ridotto a metà, ad inviare una segnalazione all’Ordine dei Medici e alla Procura di Napoli Nord (leggi qui).

Ma gli operatori ecologici in forza alla Senesi non ci stanno ad essere etichettati come “fannulloni” e, oltre a chiarire che la vicenda del ricorso ai certificati medici riguarda solo una parte di essi, lamentano alcuni disagi e chiedono alla società interventi per poter svolgere al meglio il proprio lavoro.

“Non siamo tutti assenteisti e auspichiamo che la popolazione non faccia di tutta l’erba un fascio. Noi –sostengono gli operatori – svolgiamo con diligenza e impegno l’attività alla quale siamo preposti, cercando di garantire, nel miglior modo possibile, i servizi che dobbiamo rendere alla società per la quale lavoriamo”.

“Tuttavia, – continuano – spesso si vengono a determinare condizioni che rendono estremamente difficile lo svolgimento del nostro lavoro, in quanto ci vediamo negati alcuni diritti fondamentali che devono essere garantiti ad ogni lavoratore. Oltre ad avere a che fare quotidianamente con topi e gatti randagi nel deposito mezzi, ci mancano, infatti, strutture appropriate nelle quali poterci svestire (un vero e proprio spogliatoio) e non abbiamo servizi igienici adeguati. Lamentiamo disagi nascenti da tale stato di fatto, in quanto è chiaro che ogni lavoro deve potersi svolgere in condizioni che siano quantomeno decorose e non infamanti per la dignità dell’essere umano”.

“Ma è opportuno sottolineare – proseguono gli operatori – che tali disagi sono maggiormente avvertiti da coloro che provengono da territori lontani, per le difficoltà legate al raggiungimento della propria dimora e per l’impossibilità di trovare, in sede, un posto dove cambiarsi, ripulirsi e trovare un minimo di refrigerio dopo il lavoro. Tutto questo con le conseguenze che si possono agevolmente immaginare anche sul piano della salute, che è un diritto costituzionalmente garantito”.

“Pertanto, – concludono gli operatori – chiediamo alla società di provvedere quanto prima alle nostre esigenze primarie, secondo le modalità che riterrà più opportune, in modo che siano garantiti i nostri diritti fondamentali”.

IN ALTO ALCUNE FOTO DEL DEPOSITO MEZZI

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