Aversa, l’ultimo saluto a Virginia Musto nella chiesa dell’Annunziata

di Nicola Rosselli

Aversa – Celebrati martedì pomeriggio, alle 15, nella chiesa dell’Annunziata ad Aversa, le esequie di Virginia Musto, la giovane ventunenne vittima di un incidente stradale avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso, sull’asse mediano, all’altezza dell’uscita di Frattamaggiore (leggi qui).

La salma è giunta giungere in città nella tarda mattinata dall’istituto di medicina legale del policlinico di Napoli, dove il corpo di Virginia era stato trasferito subito dopo la morte su disposizione del magistrato di turno della procura del tribunale di Napoli Nord, competente per territorio, per consentire l’effettuazione dell’esame necroscopico.

La scelta della chiesa dell’Annunziata è avvenuta per essere una delle più grandi della città normanna, quindi adatta ad accogliere la folla di amici e parenti che si sono voluti stringere intorno al padre Paolo e alla mamma Annamaria Pagano dei quali Virginia era unica figlia. A celebrare il rito funebre i sacerdoti monsignor Francesco Sparago, don Michele Salato e don Carlo Villano. Numerosi i partecipanti alla funzione, tra cui il sindaco Enrico de Cristofaro, conclusasi col lancio di palloncini bianchi.

Sul piano delle indagini, condotte dagli agenti della polizia stradale del distaccamento di Nola, non sono ancora emersi dati certi. L’unica cosa acclarata è che la vettura, una Daewoo Matiz, con a bordo Virginia e altri due giovani (conosciuti in discoteca e rimasti illesi), era guidata da Marika A. (che ha riportato ferite dichiarate guaribili in dieci giorni) amica del cuore della giovane vittima, abitante addirittura nella stessa strada, in via Presidio, nel centro storico cittadino. E’ la sua posizione ad essere al vaglio degli inquirenti. Per le potrebbe scattare l’accusa di omicidio stradale.

Intanto, sul profilo Facebook della giovane vittima si moltiplicano le testimonianze di amici e di quanti l’hanno conosciuta nelle tappe della sua vita; a danza, al “Suor Orsola Benincasa” di Napoli dove studiava psicologia o tra i compagni di classe che con lei avevano frequentato il locale liceo classico “Domenico Cirillo”. “Angelo” è la parola più utilizzata. Un angelo volato via troppo presto che, come traspare dai post, amava la vita, l’allegria, la spensieratezza dei vent’anni. Amava anche farsi fotografare e sono tante le foto che la ricordano sul proprio profilo (leggi qui).

Sulla vicenda da registrare anche la presa di posizione dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della Strada con il responsabile dell’agro aversano, Biagio Ciaramella, padre di Luigi scomparso a fine luglio del 2008 che ha dichiarato: “Sono passati 8 anni dal tragico incidente, eppure non è cambiato nulla.

Ci sentiamo vicini a chi ha perso, in questo fine settimana, persone care sulla strada. Siamo, in questo senso, vicini alla famiglia Musto per la scomparsa dell’unica figlia Virginia; un dolore che noi condividiamo in pieno essendo stato Luigi il nostro unico figlio. Noi come associazione chiediamo maggiore sicurezza, bisogna prevenire prima che curare. Vogliamo sia attuata una campagna di sensibilizzazione da portare avanti in collaborazione con le associazioni sul territorio e con le istituzioni.

E’ stata posta l’attenzione sulla messa in cantiere del Piano Urbano Traffico (Put) e di quello sulla Mobilità Sostenibile (Pums); sull’utilizzazione dei fondi derivanti dal gettito delle contravvenzioni, per la segnaletica stradale (orizzontale e verticale), per la manutenzione ed installazione degli impianti semaforici, per la collocazione di dissuasori in prossimità di scuole, uffici, incroci pericolosi”.

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