“I Poveri non hanno voce”, padre Alex Zanotelli a Orta di Atella

di Redazione

Orta di Atella – Sabato 5 Marzo, alle ore 19, a Orta di Atella, in via Mazzini 11, l’associazione “Aderl” ed il “Centro Studi Massimo Stanzione” presenteranno il convegno di padre Alex Zanotelli, dal titolo: “I Poveri non hanno voce”, una vera e propria “lectio de egestate”.

L’evento sarà introdotto da Alessandro Di Lorenzo, direttore del Centro Studi, e vedrà le esposizioni delle relazioni di Giovanni Russo, musicologo e storico, Maddalena Di Leva, psicologa, Riccardo Acri, specialista in dermatologia, e soprattutto il discorso sulla povertà vista in un’ottica di liberazione, strumenti perequativi: il Giubileo, dell’illustre ospite d’onore.

Moderatrice della serata Giovanna De Rosa, responsabile CSV – Centro Servizi per il Volontariato di Napoli. Un evento che ha come patrocinatori morali il “Circolo Mario Greco”, l’Istituto Alberghiero “San Salvatore” di Orta di Atella, l’associazione “Aicc”, delegazione di Frattamaggiore, l’associazione “Ex Alunni Liceo Durante” ed “Atella Tv”. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare all’evento.

Padre Alex Zanotelli nasce a Livio (Trento) il 26 agosto del 1938. Entra giovanissimo nel seminario dei Padri Comboniani che lo indirizzano a completare gli studi di Teologia a Cincinnati negli Usa. Nel 1964, quindi, è ordinato sacerdote nell’Ordine dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù.

Tra il 1965 ed il 1973 lavora come missionario in Sudan attirandosi le ostilità del governo centrale a causa del suo incessante sostegno evangelico alle classi più povere della società e alla sua solidarietà per il popolo dei Nuba, etnia ai margini della società sudanese. Nel 1973 il governo del Sudan gli nega il visto d’ingresso ma Egli continua la sua lotta contro la corruzione amministrativa africana.

Nel 1978 dirige la testata giornalistica dei comboniani: Nigrizia, sulle cui pagine diffonde la cultura dei diritti dei popoli e critica aspramente il commercio di armi verso i popoli africani e l’apartheid del Sudafrica. Le sue lotte per un mondo più giusto ed evangelico gli attirano le antipatie di molti esponenti politici italiani degli anni ottanta. Nonostante venga additato come fautore di un sincretismo afro-cristiano, verso la fine degli anni ottanta fonda il Movimento: Beati i Costruttori di Pace, volto a costruire una vera giustizia sociale.

Nel 1990 diviene responsabile della rivista “Mosaico di Pace”. In quegli anni torna in missione in Kenya, stabilendosi in una baraccopoli nella periferia di Nairobi, lottando contro l’Aids, la fame, la prostituzione, la droga, la violenza, ed istituisce “Udada”, una comunità formata da ex prostitute pronte ad aiutare le donne che vogliono uscire dal giro.  Si batte anche energicamente per le riforme agrarie keniote.

La sua consacrazione avviene con il libro di Walter Veltroni: Forse Dio è malato, composto durante la sua visita a Korogocho, periferia di Nairobi. Il noto politico italiano compone il testo dopo essere stato colpito dalle sofferenze dei popoli africani e soprattutto dopo aver conosciuto il gran lavoro svolto dal padre comboniano.

Verso la fine degli anni novanta, Zanotelli fonda la Rete Lilliput e nel 2013 riceve la laurea honoris causa in Giurisprudenza presso l’Ateneo di Bari. Oggi padre Zanotelli abita nel quartiere Sanità a Napoli, dove continua la sua lotta contro le ingiustizie sociali.

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