Strage Trentola, i funerali: lettera di Antonella dedicata a Pietro

di Nicola Rosselli

Trentola Ducenta – Tutta la città si è stretta intorno a quelle bare. La parrocchia di San Michele Arcangelo, ancorché maestosa e ampia, non è riuscita, ovviamente, a raccogliere l’intero paese che ha voluto testimoniare la vicinanza alla famiglia Verde, nota e stimata nel popoloso centro alle porte di Aversa dove nella mattinata di domenica si è concretizzata una strage assurda, una strage che, come ha affermato il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che ha presieduto la celebrazione, ha provocato un dolore che non può essere spiegato.

Una grande folla, ma anche una grande compostezza, soprattutto nei due figli superstiti della famiglia Verde distrutti da quando, domenica mattina, un agente di polizia penitenziaria di 49 anni, Luciano Pezzella, originario di Lusciano, ha trucidato con la propria pistola d’ordinanza i coniugi Michele e Enza Verde e il loro figlio Pietro oltre ad un fruttivendolo di San Marcellino che si era recato dai Verde per l’acquisto di alcune cassette per la frutta, Franco Pinestro.

“Tutta questa partecipazione sentita, con la presenza, in pratica, di tutto il paese, – ha dichiarato il sindaco Michele Griffo – dimostra come Trentola Ducenta sia ancora attonita, addolorata per quanto avvenuto”.

Il vescovo Spinillo, nella sua omelia, ha toccato temi quali la sofferenza, il dolore, ma anche il perdono e la perdita di capacità di relazionarsi all’altro, invitando, poi, a pregare sia per le famiglie delle vittime che per quella dell’assassino.

Il momento più toccante è stato rappresentato dalla lettura di una lettera al giovane Pietro Verde di Raffaella, la sua fidanzata, che è scampata alla strage solo perché il suo ragazzo gli ha raccomandato di chiudersi in camera, al piano di sopra, e non uscire per alcun motivo. Una lettera dove traspare la distruzione di ogni loro sogno, la morte di un uomo buono. Buono ed anche amato dai suoi numerosi amici che hanno indossato una maglietta bianca con una scritta a lui dedicata ed hanno lanciato in aria centinaia di palloncini bianchi oltre a distribuire i testi di tre canzoni, due di Tiziano Ferro ed una di Gigi Finizio, amate da Pietro che si dilettava, con discreto successo, a cantare anche in pubblico.

In concomitanza con la celebrazione del rito funebre, tutta la comunità di Trentola Ducenta, ancora sotto choc per quanto avvenuto, si è fermata per lutto cittadino, così come il sindaco di Trentola Ducenta Griffo già aveva anticipato immediatamente dopo l’eccidio di domenica mattina, con un minuto di silenzio nei locali pubblici e lo stop di tutte le attività, anche commerciali e produttive, per tutta la durata della celebrazione del rito funebre,

Le volontarie dell’associazione antiviolenza Noemi, che ha sede presso la casa della Cultura (ex Macello) di Aversa, martedì sera hanno partecipato alla fiaccolata e ieri pomeriggio ai funerali a Trentola Ducenta. “Ci siamo unite al dolore delle famiglie delle vittime colpite dalla strage – hanno detto le volontarie guidate da Francesca Petrella – in un commuovente silenzio orante per dire, no alla violenza. In un mondo piagato dalla violenza e dalla paura, numerosi sono gli episodi che ci occupano quotidianamente. Siamo convinte che è possibile prevenire tutto ciò, ricordando che i Centri di ascolto sono luoghi di accoglienza, di ascolto, appunto, orientamento ed intervento per prevenire il fenomeno”.

Domenica mattina, subito dopo la strage, le volontarie del Centro Antiviolenza Noemi sono intervenute a Trentola Ducenta. Il sostegno delle psicologhe intervenute ed allertate dai Carabinieri di Aversa è stato di fondamentale aiuto per i sopravvissuti. “E’ intervenuta – ha detto la presidente dell’associazione antiviolenza Noemi, Francesca Petrella – la nostra psicoterapeuta Ortensia d’Errico che ha prestato il suo aiuto ai sopravvissuti alla tragedia ed ai familiari. Il suo apporto è stato fondamentale”.

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