Il “Patto del Menalino”, l’opposizione tenta di “fare 13”

di Nicola Rosselli

Aversa – Dal patto del Nazareno romano al patto del Menalino aversano. A riunirsi intorno ad un tavolo, con tanto di pizza davanti, dieci dei dodici consiglieri comunali di opposizione (Michele Galluccio, Paolo Galluccio, Gino della Valle, Gianpaolo dello Vicario, Orlando de Cristofaro, Augusto Bisceglia, Pasquale Pandolfi, Salvino Cella, Salvatore Candia, Mimmo Palmieri).

Assenti giustificati Imma Lama per matrimonio e Marco Villano, non ad Aversa per motivi di lavoro, ma anche loro sulla stessa linea. Quale? L’intento, abbastanza difficile da attuare, è quello di mandare a casa al più presto questa amministrazione.

Parola d’ordine di questa cena, al noto locale “Il Menalino” del Parco Argo, “Troviamo il tredicesimo”, ovvero il 13esimo consigliere comunale che consentirebbe, in caso di dimissioni di tutti e 13, appunto, di sciogliere il Consiglio comunale e terminare in maniera traumatica questa consiliatura iniziata nel maggio del 2012 e che, quindi, dovrebbe concludersi nella primavera del 2017.

Da quanto è dato sapere, oltre ai soliti “gasati” ex An, tra i più “infervorati” Cella che avrebbe tracciato anche la linea da seguire, ossia presentare interrogazioni e mozioni, metterli in difficoltà. Insomma, le opposizioni, con pezzi della maggioranza emigrata sui banchi della minoranza, ha ribadito quale dovrebbe essere il proprio ruolo.

Il condizionale è d’obbligo anche perché nei momenti topici, quando Sagliocco & company hanno avuto necessità di assenze strategiche dai banchi delle opposizioni, le hanno sempre ottenute. Chi di dovere e rimasto a casa lasciando via libera alla maggioranza.

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