Armi e documenti falsi sequestrati al clan: due arresti

di Redazione

Casal di Principe – Sospettano che fossero custodite per conto del clan dei casalesi le armi sequestrate ieri mattina a due uomini dagli agenti della squadra mobile di Caserta, diretta da Alessandro Tocco.

Nell’abitazione di Luigi Martino, 25 anni, del posto, all’interno del cassetto del comodino della camera da letto, dallo stesso occupata, veniva rinvenuta e sequestrata una pistola semiautomatica da guerra, di fabbricazione russa, clandestina, marca Viking calibro 9×19 e 23 cartucce del medesimo calibro. Inoltre, in un appezzamento incolto, ubicato a poche decine di metri dall’abitazione di Martino, sotterrata lungo il muro perimetrale, ed occultata in un tubo in pvc, veniva rinvenuta, e sequestrata a carico di ignoti, una carabina di fabbricazione belga calibro 30.6, marca Herstal, clandestina, completa di caricatore, oltre a 48 cartucce del medesimo calibro.

L’operazione proseguiva in uno stabile abusivo, in una traversa di via Circumvallazione, nella disponibilità di Elio Fontana, 54 anni, dove, occultati in un intercapedine del tetto di un bagno, venivano rinvenuti e sequestrati un fucile da caccia “a pompa” marca Franchi calibro 12; un fucile da caccia semiautomatico marca Beretta calibro 12, entrambi con matricola abrasa, nonché una borsa contenente tre passamontagna in buste di cellophane sigillate, 25 cartucce calibro 12. Proprio le modalità di occultamento delle armi, in buone condizioni, funzionanti e pronte all’uso, inducono a ritenere che fossero custodite per conto del clan dei casalesi.

Martino è stato sottoposto ai domiciliari, mentre Fontana è stato condotto in carcere.

Sequestrate anche due borse contenenti alcune decine di carte di identità palesemente falsificate, poiché riportavano l’effige di una medesima persona ma recavano ognuna dati anagrafici diversi, nonché numerosi moduli relativi a pratiche per il conseguimento di indennità di disoccupazione e pratiche assicurative di risarcimento. Sono in corso approfondimenti investigativi finalizzati ad appurare la disponibilità del materiale, verosimilmente destinato alla perpetrazione di truffe di enti previdenziali ed assicurativi, che può ritenersi una ulteriore fonte poco rischiosa di cospicui e facili guadagni, destinati ad alimentare le casse dei clan in un momento in cui, per la negativa congiuntura economica, si registra un sensibile calo delle entrate derivanti dalle attività estorsive.

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