“Una voce mi ha detto di uccidere Alessia”, parla Giustini

di Mena Grimaldi

 Ancona. Non è ancora in grado di sostenere un interrogatorio, ma da un incontro con la psicologa emergono le prime parole di Luca Giustini, il 34enne che ha ucciso la figlia di 18 mesi con cinque coltellate.

Fogli manoscritti con il riferimento a un disegno di Dio. Una voce che gli avrebbe detto di uccidere la piccola Alessia, per salvarla da danni permanenti dopo una caduta.

Sono i primi, confusi, dettagli sulle motivazioni che avrebbero portato l’uomo a compiere il folle gesto. Ha anche parlato di una banale caduta di qualche giorno fa in cui la bimba si era ferita in modo lieve alla nuca. Un episodio che potrebbe aver scatenato nell’uomo l’infondata paura di danni permanenti alla piccina e, da qui, l’impeto delirante di salvarla dal male.

Poche ore prima dell’omicidio,era andato a trovare la madre, aveva pianto e aveva chiesto di pregare anche insieme all’anziana nonna.

Tra i numerosi manoscritti sequestrarti dai carabinieri, tantissimi i richiami “mistici”. Intanto, giovedì mattina si terrà nel reparto di psichiatria, dove l’uomo si trova ancora ricoverato, l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gup, Carlo Cimini.

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