Nuovo colpo al narcotraffico albanese: sequestrati 7 chili di marijuana

di Redazione

 Caserta. Maxi sequestro di marijuana al termine di un’operazione congiunta della squadra mobile di Caserta e della sezione distaccata di Casal di Principe, anche ha portato all’arresto di un 29enne albanese, Enea Dervishanki.

Il giovane, intercettato lungo l’autostrada A1, in direzione sud, nei pressi dell’uscita di Caserta Nord, sul territorio di Casagiove, trasportava la droga a bordo di un’autovettura presa a noleggio. Nonostante i poliziotti gli avessero intimato l’alt, il 29enne accelerava la marcia e, accerchiato dai cinque pattuglie, tentava un estremo tentativo di fuga. Poi frenava bruscamente e scendeva dal veicolo, che lasciava di traverso nella corsia di destra vicino al guardrail, che scavalcava velocemente. Ma veniva raggiunto dai poliziotti dopo pochi metri. Durante la perquisizione del veicolo veniva rinvenuto, nel portabagagli, un borsone contenente 12 panetti di marijuana, per un peso complessivo di 7 chilogrammi.

L’operazione, avvenuta nella giornata di venerdì, rientra nell’ambito delle strategie investigative intraprese dalla squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, che hanno portato gli agenti a rivolgere l’attenzione nei confronti di cittadini albanesi che dimorano tra Casal di Principe e il litorale domitio, sospettati di essere coinvolti in attività illecite.

Avviate ininterrotte attività di osservazione e pedinamento che negli ultimi giorni hanno permesso di riscontrare come gli albanesi rappresentino uno dei gruppi etnici più spregiudicati sotto il profilo criminale, come dimostrato pochi giorni addietro dall’arresto, da parte della squadra mobile di due connazionali del Dervishanji, anch’essi sorpresi in possesso di ingenti quantitativi di marijuana.

 Il 27 gennaio scorso, a Magliano Sabina (Rieti), lungo l’autostrada A1, veniva arrestato Gimi Paszek, anch’egli albanese, di 38 anni, sorpreso in flagranza di reato di detenzione di marijuana, per un peso complessivo di 22,400 chili, che lo stesso trasportava, contenuti in due borsoni riposti nel bagagliaio, a bordo di un’autovettura, anche in questo caso presa a noleggio.

Subitodopo, sulla scorta dei riscontri investigativi effettuati dalla polizia che aveva proceduto all’arresto, a Villa d’Adda (Bergamo), congiuntamente alla squadra mobile bergamasca, veniva arrestato il suo connazionale Milantin Dhamo, 21 anni, il quale deteneva all’interno della sua abitazione oltre 23 chili di marijuana.

Le recenti operazioni confermano, come già rilevato dalle analisi della Direzione centrale per i servizi antidroga, che il traffico internazionale degli stupefacenti trovi nella direttrice balcanica una delle vie di accesso più praticate per l’immissione sul mercato europeo degli stupefacenti, anche in considerazione che la canapa indiana – di cui hashish e marijuana sono derivati – coltivata in quella regione risulta di una qualità notevolmente superiore a quella proveniente dai paesi del Nord Africa ed in particolare dal Marocco, tradizionali produttori di questo stupefacente.

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