Caldoro: “I nostri pomodori? Migliori e controllati”

di Redazione

 NAPOLI. “Pomodori al Nord solo marketing, il sapore dei nostri è un’altra cosa”. Così su twitter il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro interviene sulle polemiche suscitate dalla pubblicità di una nota ditta di pomodori che specifica di usare “solo pomodori provenienti dalla Pianura Padana”.

Caldoro difende i pomodori campani sottolineando che sono “migliori e controllati”. Lo stesso governatore è intervenuto alla trasmissione UnoMattina spiegando che “la Regione Campania ha già investito 300milioni per le bonifiche, ma servono più fondi”.

“In base a quanto riferito dagli esperti, servono quasi 950 milioni. – ha detto Caldoro – Abbiamo chiesto al Governo una legge speciale che intervenga sulle bonifiche e sulla salute del cittadino – afferma – Noi abbiamo trovato, in questi tre anni 300 milioni. Ne servono di più”.

Il presidente della Giunta regionale campana ricorda che, in base a quanto spiegato dagli esperti, “c’è il rischio di discesa” di agenti inquinanti “nella falda acquifera”. “Dobbiamo intanto bloccare il rischio maggiore – aggiunge – e cioè evitare la discesa nella falda acquifera”.

Caldoro parla di “30 anni di saccheggio del territorio”, e sottolinea che “bisogna intervenire subito” perchè “non possiamo aspettare tanto tempo, 60 anni come hanno detto i tecnici”.

“Prima qualcuno ha tentato di chiedersi se il pomodoro fosse di destra o di sinistra. Adesso c’è addirittura la distinzione etnica fra pomodori: mi sembra che il buon senso sia messo in secondo piano rispetto alla gravità dei problemi del Paese”. Il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo, dice la parola del governo nella guerra del pomodoro. Attacca la scelta di marketing di un’azienda di presentare il suo prodotto come “non campano garantito”.

“Sconcerta – dice – che una primaria azienda abbia sentito la necessità di specificare non solo che il suo pomodoro è italiano, ma che proviene da determinate regioni, quelle settentrionali. l made in Italy è unico e indivisibile – continua De Girolamo – e se qualcuno pensa di andare sui mercati internazionali con un’identità di provincia appartiene a un mondo che non esiste più. I prodotti italiani tutti sono sicuramente i più controllati. L’emergenza della Terra dei fuochì per la quale tutto il governo e le amministrazioni locali si sono finalmente mobilitate non può essere in alcun modo strumentalizzata”.

“Dopo anni di indifferenza lo Stato si sta occupando con rigore della questione. Forse quell’azienda – sostiene il ministro – non s’è resa conto del gravissimo danno arrecato a migliaia di produttori onesti che tra mille difficoltà lottano ogni giorno per garantire un prodotto sano e d’eccellenza. Scusarsi con i lavoratori prima e con i consumatori dopo non solo sarebbe consigliabile, ma anche doveroso”.

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