Commissioni, Furia: “A cosa sono servite fino ad oggi?”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Il dottor Raffaele Cantone, magistrato attento e impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, nel suo recente libro, I Gattopardi, …

… osserva che: “Molti decreti di scioglimento di comuni, sono il frutto di controlli generalizzati, difficili se non impossibili…..e nascono da situazioni spesso eclatanti di violenza, da arresti della magistratura o da martellanti campagne politiche soprattutto di parlamentari che fanno parte dello schieramento politico opposto”.

A Casal di Principe abbiamo assistito a ben tre scioglimenti, proprio seguendo quest’assioma, nel 1991 – 1996 e nel 2012. A questo punto sembra più che legittimo e giusto chiedersi come mai lo Stato sia dovuto ricorrere a tutti questi provvedimenti per ripristinare la legalità sul nostro comune e se quindi le Commissioni inviate siano state o meno all’altezza del compito loro affidato, visto che manco a farlo apposta, il comune negli ultimi 22 anni è stato retto per oltre 9 anni, proprio da commissari straordinari o ordinari seguiti a dimissioni degli amministratori.

Se proviamo a chiedere ai cittadini o se diamo uno sguardo alle condizioni in cui versa oggi Casal di Principe, dobbiamo concludere che i Commissari hanno a mala pena continuato a gestire la macchina comunale in modo del tutto burocratico, chiudendosi in una specie di “Turris Eburnea” di Salomonica memoria. Hanno solo impartito ordini alla stregua dei signori feudatari, senza per nulla considerare che siamo ormai in pieno XXI secolo e che anche il nostro Paese fa regolarmente parte dell’Italia, da tutti considerata la vera patria dei diritti e della democrazia.

Se è vero che il fenomeno camorristico ha valicato i confini italiani, come possiamo spiegarci che i legislatori pensino di affrontarlo inviando sui nostri comuni dei funzionari magari bravi, ma che non conoscendo la storia del territorio, finiscono per gestire in modo del tutto asettico e solo burocratico i tanti problemi dei cittadini e pretendendo un assoluto ossequio?

La loro presenza, ben retribuita con indennità e rimborso spese, ma a turni e di poche ore settimanali, non potrà per questo dare i frutti sperati, tant’è che siamo purtroppo arrivati alla terza esperienza e con continue sostituzioni tra gli stessi membri.

Quest’ultima triade è arrivata poi a fare dei pateracchi assurdi dal punto di vista gestionale per i ruoli idrici dell’anno 2007, senza risolvere minimamente il problema dell’acqua che esiste ed è grave, preoccupandosi solo formalmente di tutelarsi da eventuale danno erariale, per cui credo sia legittimo invocare l’invio di controlli da parte dello stesso Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti e della Prefettura.

Siamo arrivati persino all’inverosimile che questi signori hanno avvertito ufficialmente i dipendenti di non far accedere negli uffici comunali quei cittadini come il sottoscritto, solo perché hanno avuto il coraggio di non piegarsi davanti a ingiustizie e criticandoli laddove c’era da criticare, senza sapere che recarsi al nostro comune è un sacrosanto diritto, che nessuno può vietarci e che quando lo facciamo non dobbiamo dare certamente dare spiegazioni ai signori commissari.

A dimostrazione che le nostre critiche a viso aperto, sono fatte solo nell’interesse della città, più che tout court alle gestioni commissariali, diamo qui atto con soddisfazione all’esperienza brevissima ma positiva del dottor Luigi Armogida che di fronte alle esagerate imposizioni e critiche ministeriali subite, dopo appena un mese dalla nomina, ebbe il coraggio e la fierezza di dimettersi seduta stante, proprio davanti ai suoi accusatori presso il ministero degli Interni nel mese di dicembre 2011.

Ragionier Luigi Furia

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