Krokodil: allarme per la nuova droga che divora la pelle

di Mena Grimaldi

 MOSCA. “Krokodil” è il nome della nuova droga dagli effetti devastanti che squarcia la pelle: detta così proprio perché rende la pelle simile a quella dei coccodrilli.

Il nuovo allarme sul fronte delle droghe arriva dallaRussia, dove ci sarebberocirca 5 milioni di consumatori, ma sembra che si stia diffondendo anche in Europa. L’aumento vertiginoso del consumo di questa droga è dato dal fatto che costa dieci volte in meno dell’eroina, ma ha effetti tre volte più forti.

La possibilità di tornare indietro, una volta provata la nuova droga è minima: un soggetto che ne abbia assunte più di due dosi inizia già a ed esserne dipendente. Una volta assuefatti, l’aspettativa di vita media è di appena da 1 a 3 anni, rispetto ai 7 di chi fa uso di eroina.

Solo l’1% di chi fa uso della “droga coccodrillo” riesce a disintossicarsi. La nuova droga può essere sintetizzata in casa con soli quattro componenti, reperibili tra farmacie e supermercati. Il mix viene formato con desomorfina, una sostanza oppiacea a base di morfina, che può essere creata con lacodeina, ovvero il principio attivo di moltissimi farmaci contro il mal di testa o il mal d’orecchie, anche per bambini. Altri componenti sono poi labenzina, l’olio detersivo industriale e lo iodio.

Tutte sostanze che insieme formano un mix esplosivo e devastante per il corpo e gli organi interni. Gli effetti sulla pelle sono così sfregianti che sono state rimosse dalla rete molte delle foto shock che ritraevano soggetti tossicomani.

Fin dalla prima iniezione endovenosa, la pelle assume un aspetto verdastro. L’acidità degli ingredientiarriva a dissolvere iltessuto osseo. Sulla pelle si formano piaghe e in molti casi nei tossicodipendenti da questa droga è stata resa necessaria l’amputazione degli arti.

Ha effetti devastanti anche sugli organi interni e può colpire ilcervello.Krokodil è stata sequestrata per la prima volta in Siberia, nel 2002, e successivamente si è diffusa in tutta la Russia e nelle vicine ex repubbliche sovietiche.

Secondo Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, “se il problema fosse circoscritto solo alla Russia, non dovremmo preoccuparci”. Desta invece preoccupazione il fatto che è stato documentato l’uso della sostanza anche in Germania già nel 2011 per cui potrebbe arrivare anche in Italia.

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