Terremoto in Emilia: suolo sollevato di 12 cm

di Mena Grimaldi

 BOLOGNA. Gli eventi sismici in Emilia dopo il terremoto del 29 maggio hanno causato un sollevamento del suolo di 12 centimetri.

A comunicarlo, il Consiglio Nazionale delle ricerche che ha monitorato tutta l’area dell’Emilia Romagna. Dalle acquisizioni radar dei satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed, programmate dall’Agenzia spaziale italiana su tutta l’area in cui sono in atto fenomeni sismici, hanno permesso di studiare gli effetti permanenti dei movimenti del suolo.

Il sollevamento è stato causato dallo scorrimento in profondità dei due lembi della faglia sulla quale si è originato il terremoto del 29 maggio.Lo studio, condotto da un team congiunto di ricercatori dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Irea-Cnr) di Napoli e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha permesso di capire che la zona maggiormente interessata si estende per circa 50 chilometri quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena.

Il calcolo della deformazione del suolo dovuta alla forte scossa del 29 maggio è stato possibile dopo il primo passaggio utile del primo dei quattro satelliti della costellazione sulla orbita, avvenuto nella serata del 4 giugno. Il risultato ottenuto è particolarmente interessante in quanto consente una analisi completa della zona toccata dalle deformazioni del suolo, che mostra un orientamento prevalentemente est-ovest.

Le sue caratteristiche, e il confronto con i dati della sismicità, indicano che la faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso ovest di quella del terremoto del 20 maggio.

Intanto, nella mattinata di venerdì un evento sismico di magnitudo 2.2 è sttao registrato anche nella provincia di Roma.

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