Pedoni al cellulare, il Codacons lancia l’allarme

di Antonio Arduino

 AVERSA. Pedoni al cellulare, un rischio per loro stessi e per gli automobilisti che spesso si rendono conto della mancanza di attenzione da parte di questa particolare “categoria” solo quando è troppo tardi.

A lanciare l’allarme è la sezione cittadina del Codacons che diffonde il risultato di una ricerca realizzata dall’Associazione Italiana Sicurezza Stradale (Aiss), in collaborazione con il Campus Biomedico di Roma, rilevando l’alto numero di prestazioni di pronto soccorso effettuate negli ospedali di trenta città della penisola, Aversa compresa, a favore di pazienti arrivati all’attenzione dei sanitari a seguito di incidenti avvenuti mentre percorrevano a piedi le strade delle loro città.

Questo perché, secondo gli esperti dell’Aiss, camminare e contemporaneamente parlare al cellulare provoca “cecità da disattenzione”, un fenomeno che blocca la percezione di altri stimoli, cosicché diventa estremamente difficile percepire persino il suono di un clacson. Cosa messa in evidenza anche da una ricerca statunitense fatta utilizzando un clown vestito con colori vistosi che attraversava in uniciclo una piazza centrale di Washington. Solo il 25 per cento delle persone presenti nella piazza. tra quelli che utilizzavano un cellulare. ha notato il clown confermando l’esistenza della “cecità da disattenzione”.

Un dato, come detto, verificato dalle statistiche ricavate dai pronto soccorso dei 30 ospedali italiani dove, come registrato anche al Moscati, ogni mese si contano decine di interventi per danni prodotti da incidenti stradali a pedoni intenti a parlare al cellulare. Quindi, una cattiva abitudine da cancellare.

Ma, ricorda il Codacons, a causare la “cecità da disattenzione” non è solo il cellulare. Le statistiche ricavate dall’Aiss hanno evidenziato che responsabili di questa malattia, nata dalla tecnologia, sono anche i lettori mp3 utilizzati dagli amanti dell’attività fisica mattutina, numerosissimi ad Aversa. Correndo mentre ascolta musica con le cuffiette questo particolare tipo di pedoni, pur percorrendo strade scarsamente impegnate da autoveicoli, data l’ora in cui praticano l’attività fisica, sono distratti al punto da mettere a rischio la propria incolumità e quella degli automobilisti.

Infine, in fatto di vittime dei danni prodotti da “cecità da disattenzione” creata dall’uso dei telefoni cellulari vanno annoverati i ciclisti (e i motociclisti) che parlano al telefono mentre pedalano. Per loro il codice della strada prevede una ammenda di 148 euro perché l’articolo che recita “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, ovvero di usare cuffie sonore” non prevede eccezioni. Per il codice “conducente” è anche chi guida una bici e se la violazione è compiuta alla guida di un veicolo per il quale è prescritta la patente, come una moto, uno scooter e affini, è prevista anche la decurtazione di 5 punti sulla patente.

Insomma, all’eventuale danno fisico creato dalla “cecità da disattenzione” si aggiunge la beffa. Come diceva un noto personaggio dello spettacolo pubblicizzando la vendita di un prodotto “Meditate gente, meditate”.

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