Amministrative, Liotto auspica ritorno di fiamma tra Ciaramella e Sagliocco

di Redazione

Donato LiottoAVERSA. Lo ‘tsunami’ del 2012 si sta avvicinando. Non preoccupatevi, nessun cataclisma annunciato e nessuna fine del modo.

Semplicemente, ci sono le elezioni amministrative ad Avers. Sono tutti in fibrillazione, tutti ad adoperarsi a preparare e indire “liste e listarelle”, nuove compagini civiche e chi più ne ha più ne metta. Tante associazioni che, guarda caso, solo a ridosso delle amministrative si stanno formando e preoccupando delle sorti della città. Viene da chiedersi: come mai non si son mossi prima e iniziato come “sodalizi” a lavorare concretamente dando il loro contributo? Anche questo, sarebbe stato un modo per porsi in “vetrina” e iniziare a farsi conoscere per tempo. Fervono incontri, convegni e presentazioni di chi si propone e di chi si candiderà o a sindaco o a consigliere comunale.

Il “mercato” è ufficialmente aperto. Le scorse elezioni ci fu la “carica dei seicento” candidati, stavolta, se si andrà avanti così, senz’altro si raddoppieranno. Tanti sono o vengono “allettati” e invitati a candidarsi, a tanti vengono offerti “posti al sole”, tanti ovviamente decidono da soli chi sostenere e chi appoggiare. Si farà una “ammescafrancesca” senza distinzione né preparazione minima, almeno per la maggior parte di coloro che andranno a candidarsi. Questo lo dico senza aver alcuna intenzione di offendere nessuno. Se voi pensate il contrario, basta vedere la storia recente oppure aspettare che salti fuori l’elenco dei candidati.

Ciascuno si sta creando la sua “istarella” facendo “campagna acquisti” e quante più persone possibili da inserire nella stessa. Dove ci porterà questo stato di cose, cosa ne uscirà fuori? Questo non è dato sapere, resta per ora un mistero. La qualità e l’esperienza di chi opera nella società civile, professionale della città viene senz’altro presa in considerazione attraverso pochi, ma davvero pochi, “papabili” a candidarsi. Tante “forze” scenderanno in campo, vecchie e nuove, soprattutto “vecchie”, tutte ben distinte tra loro e divise, pronte a combattere per aggiudicarsi il “singolar tenzone”.

Cari aversani, ponderate, valutate e poi decidete se davvero è il caso e se vale la pena sostenere o appoggiare chi vi si propone o a chi vi proponete. Dalla vostra scelta deriva il futuro di Aversa. Cosa, questa, che non dovete dimenticare e tantomeno sottovalutare. In campo si dovrebbero avere due grandi “poli” contrapposti dei vari schieramenti, sinistra e destra, dove tutti dovrebbero confluire e avere candidati rappresentativi, qualificati, con una storia alle spalle. Purtroppo, mettere assieme tante “teste” è cosa difficile, se non impossibile. Ci auguriamo solo che da parte di tutte le forze in campo per le prossime amministrative ci sia responsabilità verso la città, fatta di scelte e programmi validi, utili a chi successivamente la dovrà amministrare. Attingere da forze nuove, fresche, guardare ai giovani è fondamentale, come è fondamentale anche non dimenticare di preservare e di non disperdere l’esperienza politica di chi in questi ultimi anni davvero si è distinto con impegno. Anche questo è un aspetto rilevante: porre l’esperienza di quei “pochi” al servizio dei più giovani. Tanti fanno politica, o perlomeno credono di farla.

A me, ad esempio, in questo caso mi va di fare “fantapolitica” e la butto lì: Giuseppe Sagliocco e Domenico Ciaramella che fanno “pace”, con la benedizione del Pdl e dei suoi vertici, se mettono da parte i dissapori e le cause dovute alla loro divisione, penso che, attraverso la loro grande esperienza, possano rappresentare un grande punto di riferimento per coloro che scalpitano per un “posto al sole”. Non basta avere “traghettatori”, ci vogliono anche “timonieri”.

Tracciare un’unica “rotta” e lavorare sinergicamente creando un unico grande schieramento dove far confluire tutte le forze, evitando l’ennesima dispersione di voti. Se lo facessero, sarebbe davvero il caso di dire “attenti a quei due”. Mi auguro che raccolgano questo invito, anche se ci sono già “progetti in corso”. Magari potrebbero pianificarli e renderli “progetto unico”. In politica, come nella vita, tutto è possibile, basta volerlo.

Donato Liotto

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