“Liberare sè stessi”, ciclo di incontri di CamUrrà

di Redazione

CamUrrà GRICIGNANO. L’associazioneCamUrràha promosso un ciclodiincontri settimanali, per la durata di circa due mesi, con il dottorPino Tartaglia, noto psicologo psicoterapeuta partenopeo, aventi per tema “l’essere consapevoli – liberare se stessi…per liberare il mondo”.

I giovani dell’associazionedanno appuntamento ognigioved’, a partire dal 2 dicembre, nei locali della Casa del Pensionato di Piazza Municipio (sotto il porticato della casa comunale), alle ore 20.30. L’ingresso è aperto a tutti i cittadini, diGricignanoe non, e senza nessun limite di età. I “gruppidiincontro”, come vengono definite in gergo psicologico tali tipi eventi, hanno lo scopo di stimolare un processo di cambiamento volto ad attuare una conoscenza più approfondita di “se stessi”. L’antica saggezza greca indica nella massimaGnoseiSeauton,Conoscite stesso,il principio della salute profonda dell’individuo, nonché il punto d’arrivo di una mente organizzata e tendente alla realizzazione del sé.

Il perché di tali incontri è spiegato dallo stessodottorTartaglia: “L’essere umano è un’unitàbio-psico-spirituale, in cui lecomponentidel corpo, con le sue sensazioni, coesistono, secondo un principio di “identità funzionale”, con le componenti psichiche, come le emozioni e i pensieri, e con le componenti più alte dell’individualità umana: l’ intuizione, la creatività e la dimensione dell’anima.“Spesso– sottolinea Tartaglia –tali componenti sono inascoltate, o vivono separate tra loro, provocando disarmonie nell’unità psicosomatica con conseguenti disagi che possono non sfociare in malattia rilevabilesu un piano clinico ma che si presentano invece sotto forma del cosiddetto disagio della normalità o vuoto esistenziale”.

“Capire e approfondire questo disagio– dichiaraFranco Spinelli, presidente e promotore del sodalizio –è il punto di partenza per iniziare per la ricostruzione di un’identità oramai smarrita nella nostra società dell’abbondanza, dell’esibizionismo narcisistico (ogni riferimento alla politica è puramente casuale) e di un arido pragmatismo che sta causando la perdita dell’anima. Tutto ciò è ancora più vero nel nostro territorio, tragicamente trafitto da infinite contraddizioni. Ed è per questo che abbiamo sentito forte il bisogno di promuovere questi gruppidiincontro.Essi possono essereun’opportunità, per quanti ne vorranno prendere parte, per conoscere e sviluppare nuove capacità e prospettive, con le quali gestire la propria vita e migliorare la qualità delle relazioni. Perché è proprio in questa dimensione chel’incontro conl’altro aiuta a ri-trovarsi, mentre ascoltare l’ altro consente di dar voce a parti inascoltate di sé”. “In questa società che ci ritroviamo– riprende Tartaglia –il più delle volte il disagio non si esprime in maniera conclamata,ma è visibile sotto formadiinsoddisfazione generalizzata, di noia, di superficialità, di perdita della speranza dell’avvenire e di un abbassamento della soglia della consapevolezza. Cosa grave questa – incalza Tartaglia – che spesso diventa tra i giovani un vero e proprio tirare a campare”.

“Tale malessere –concludela nota che l’associazione – non riconosciuto provoca, nel lungo termine, un arresto della creatività, della gioia di vivere e di lavorare,nonché della capacità di amare, con conseguente inevitabile sbocco nell’ansia generalizzata (o specifica) e nella depressione, che blocca l’individuo senza via d’uscita. E’ laconsapevolezzal’unica via che, portata a tutti i livelli della natura umana, fisico, mentale e spirituale ci può consentire di porre rimedio alla disarmonia esistenziale. Portare la consapevolezza sui suddetti piani dell’essere significa ricominciare a sentire il corpo, le sue sensazioni e le emozioni che lo abitano, imparareaosservare e migliorare la qualità della vita interiore, sviluppare l’intuizione e la capacità di realizzare i propri sogni. Le modalità operative del gruppodiincontro sono: rilassamento, espressionecorporea, osservazionedel proprio disagio (sensazioni, emozioni, pensieri), conoscerei propri sogni, individuarela propria risorsa interna, il proprio talento, recuperareil proprio contatto con la natura e la sua spiritualità”.

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