Biciclette “informatizzate” per gli studenti di Architettura

di Antonio Arduino

Luigi MaffeiAVERSA. Per gli studenti di Architettura arrivano le biciclette informatizzate L’iniziativa va nella direzione di dare la possibilità agli allievi dei diversi corsi di laurea di raggiungere la sede della facoltà, in via San Lorenzo, svincolandosi dai rigidi orari dei bus cittadini e dalla schiavitù delle automobili.

Sarà resa possibile dall’assessore provinciale alle grandi opere, trasporti, mobilità e innovazioni tecnologiche Luigi Maffei (nella foto) che avrebbe previsto in bilancio la somma necessaria all’acquisto di un cospicuo numero di biciclette elettriche da mettere a disposizione degli studenti. A darne notizia è Carmine Gambardella, preside della facoltà.

“L’assessore – dice il preside – è uno dei nostri docenti, essendo ordinario di Fisica tecnica ambientale, e conosce bene le difficoltà che hanno gli studenti per raggiungere la facoltà, in particolare se fuori sede”.

Per questi, infatti, c’è necessità di servirsi dell’autovettura da lasciare poi in sosta a pagamento o gratuita, quando è possibile trovare liberi degli stalli di sosta bianchi, in una zona periferica della città senza che esista in minimo di sorveglianza, motivo per il quale in tanti preferiscono servirsi del treno e del bus. Una scelta che spesso obbliga a lunghi tempi di attesa. Tempi che saranno drasticamente ridotti con l’uso di biciclette elettriche informatizzate. Informatizzate perché per utilizzarle sarà necessario disporre di una tessera magnetica, in tutto simile ad una carta di credito, che permetterà di prelevare le bici da appositi sostegni registrando data, ora e identità dell’utilizzatore. In questo modo non saranno possibili furti né l’uso da parte di persone non autorizzate. Attribuendo a ciascuno studente le responsabilità conseguenti all’uso delle bici che, va ricordato, deve essere fatto nel pieno rispetto delle norme del codice della strada che prevede norme specifiche per i ciclisti. Perché il ciclista, oltre a subire danni, può farne. Tant’è che esistono polizze assicurative dedicate ai ciclisti (obbligatorie in Svizzera) che coprono sia la responsabilità civile sia il furto, proprio come accade per le autovetture.

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