“Strade da Amare”, la prof Del Prete al convegno a Napoli

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Il giorno 16 aprile nella sala convegni della Motorizzazione Civile della città di Napoli, davanti a una platea formata da rappresentanti delle istituzioni, dell’informazione e dell’istruzione, …

…presenti anche alunni e genitori, si è tenuta una conferenza stampa a conclusione riepilogativa dei lavori effettuati nell’ambito del progetto “Strade Da Amare: a scuola di sicurezza stradale”. Si tratta di un grande progetto iniziato nell’anno scolastico 2007/2008 che ha coinvolto 6000 ragazzi di un’età compresa tra i 10 e i 16 anni, 96 scuole di ogni ordine e grado, 200 docenti e gli esperti della Motorizzazione Civile di Napoli, che si sono adoperati nella creazione di laboratori per alunni e nella formazione dei docenti.

Autorevoli i relatori presenti alla conferenza: l’ing. Giancarlo Storto e dell’ing. Paolo Delli Veneri del Ministero dei Trasporti-Direzione generale territoriale del centro-sud; la dott.ssa Gennarina Panico, dell’U.s.r. per la Campania; Il Dirigente scolastico della Direzione Didattica di Boscotrecase prof.ssa Chiara Priore, la dottoressa Elena Sorrentino, dirigente della Prefettura di Napoli, il Dirigente Scolastico della scuola secondaria di Primo Grado “M. Stanzione” prof.ssa Arcangela Del Prete.

In tale sede, sono stati illustrate le finalità dell’iniziativa e la grossa mole di lavoro che ha impegnato le scuole coinvolte nel progetto. L’idea centrale del progetto, più volte richiamata durante la conferenza, è che, per promuovere efficacemente una cultura della sicurezza stradale, non basta semplicemente pronunciare un elenco di regole: “Abbiamo voluto coinvolgere direttamente i ragazzi – ha affermato l’ing. Giancarlo Storto – perché i messaggi sui comportamenti sicuri da tenere vanno benissimo, ma serve che i ragazzi siano protagonisti”.

Principio, questo, pienamente condiviso dalla dirigente Del Prete la quale nel suo intervento, ha ricordato quanto numerose siano le giovani vittime di incidenti stradali nel nostro territorio e come questi tragici eventi si ripropongono quasi sempre con le stesse caratteristiche: mancanza del casco di protezione, velocità sostenuta, noncuranza per la segnaletica, assoluta inosservanza delle più elementari norme di sicurezza stradale. Dietro al tragico ripetersi di questi eventi, fin dal suo insediamento alla scuola “M. Stanzione” nel 2007 come dirigente, ha avvertito la necessità di promuovere ogni occasione di coinvolgimento diretto degli alunni a tutte le principali iniziative a favore della formazione ai principi di legalità e di cittadinanza attiva. “Solo attraverso l’esperienza operativa è possibile ottenere una reale interiorizzazione, nei ragazzi, delle regole, così che esse, da semplici “enunciati” si trasformino in “valori”, e questo salto di qualità potrebbe porre termine, finalmente, all’emergenza stradale” e a un miglioramento generale della qualità di vita nel nostro territorio”. Il suo impegno in questa direzione è dimostrato dalla scelta di costituire, fin dal 2007, l’istituto da lei diretto quale scuola-polo di importanti progetti promossi dal Ministero dei Trasporti, dal Miur, dal Ministero degli Interni, dall’Ufficio Scolastico Regionale quali “Strada da amare” annualità 2007-2008; “Vivere la Strada” 2008-2009 e 2009-2010, progetto “Icaro” 2009-2010. Nell’ambito di tali lavori, un impegno particolare è stato rivolto agli alunni diversamente abili, perché se la strada è diventata un luogo “difficile” per tutti, a maggior ragione è necessario rivolgere una speciale attenzione a chi ogni giorno deve affrontare delle difficoltà personali di natura psico-fisica. Motivo di orgoglio è che in questi progetti la scuola è riuscita ad ottenere la partecipazione attiva di un gran numero di alunni e di genitori.

Anche a questa conferenza la dirigente ha fortemente insistito affinché fosse presente, assieme agli alunni, una rappresentanza di genitori: “La scuola – ha dichiarato – ha come compito istituzionale basilare, quello di porsi come elemento centrale in una comunità educante, nella quale è possibile apprendere solo nella relazione con gli altri. Non si può abituare in giovani al rispetto delle regole nel chiuso di una istituzione educativa; è necessario invece favorire il più possibile occasioni di continuità tra gli insegnamenti che avvengono all’interno della scuola e l’extrascuola, perché solo la partecipazione corale di tutte le istituzioni, famiglia compresa, alle iniziative a sostegno della legalità e del rispetto delle regole, può produrre quella sinergia di positivi intenti finalizzata al miglioramento del territorio”. Il prossimo appuntamento è per l’11 ed il 12 maggio prossimi in cui all’interno della Motorizzazione civile di Napoli, quale evento conclusivo di “Strade da amare”, sarà allestito un “Villaggio per la sicurezza stradale” aperto a tutti, nel quale saranno esposti i lavori realizzati dai ragazzi coinvolti nel progetto.

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