Mauritania, Al Qaeda rivedica rapimento italiani: aperta inchiesta

di Angela Oliva

Sergio Cicala e la moglie Filomen Kabouree con i rapitori (Corriere.it)ROMA. Dopo dieci giorni dal rapimento della coppia di italiani in Mauritania, è arrivata la rivendicazione da parte di Al Qaeda.

In un messaggio audio, datato il 27 dicembre, il responsabile media dell’organizzazione di Al Qaeda nella terra del Maghreb islamico, Salah Abu Mohammed, ha rivendicato il rapimento di Sergio Cicala, 65 anni, e di sua moglie, Filomen Kabouree, di 39 anni, originaria del Burkina Faso ma di nazionalità italiana. Durante la registrazione,Salah Abu Mohammed afferma che il rapimento di Cicala e della moglie è “una risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e in Iraq”.

Il sito “Al Arabya” ha pubblicato anche una foto in cui si vedono Cicala e Kabouree, quest’ultima con volto oscurato, seduti a terra in un paesaggio desertico e, dietro le loro spalle, vi sono cinque uomini armati di mitragliatrice e col volto coperto. Cicala appare dimagrito con la barba bianca incolta e con addosso una tuta e, tra le mani, mantiene un documento di identità. La moglie, invece, ha il volto oscurato come richiede la sharia che vieta di mostrare immagini femminili.

La coppia italiana è stata rapita lo scorso 18 dicembre mentre stava attraversando la strada che unisce la città di Kobeny con il vicino Mali per raggiungere il Burikina Faso, paese natale di Filomen Kabouree, ed andare a trovare il figlio 12enne della donna. Il veicolo sul quale viaggiavano è stato trovato abbandonato, la carrozzeria e le gomme crivellate di proiettili, a pochi chilometri di distanza dal confine con il Mali occidentale, e a bordo c’erano ancora i bagagli della coppia contenenti anche oggetti di valore.

Alexia Cicala, figlia del 65enne italiano sequestrato, che dieci giorni fa aveva lanciato un appello al ministro degli Esteri Franco Frattini affinché “avviasse urgentemente i contatti con i sequestratori”, dopo la diffusione della notizia della rivendicazione da parte di Al Qaeda non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

La Farnesina mantiene stretto riserbo istituzionale sulla questione e il capo della diplomazia italiana ha definito plausibile lo scenario del rapimento da parte di terroristi sottolineando che l’ente manterrà il silenzio stampa per il bene degli ostaggi. Frattini ha sottolineato, inoltre, che sono stati attivati tutti gli apparati di sicurezza e ha annunciato che sarà in Mauritania l’11 e 12 gennaio nell’ambito di un viaggio in Africa già programmato ma che gli permetterà di seguire personalmente la vicenda.

Intanto, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul caso configurando come reato il sequestro di persona per terrorismo. Gli inquirenti stanno valutando il messaggio audio della rivendicazione di Al Qaeda e anche la foto, apparsa online, della coppia con alle spalle 5 uomini armati di mitragliatrice e con i volti coperti.

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