Indonesia, terremoto a Sumatra: si temono oltre mille vittime

di Angela Oliva

terremoto a SumatraSUMATRA (Indonesia). Alle 17.16 locali, ovvero le 12.16 in Italia, un violento terremoto di 7,6 gradi Richter ha scosso l’isola indonesiana di Sumatra provocando ingenti danni.

Il bilancio odierno è di 75 vittime ma ci sono tutti i presupposti purché esso cresca, il sisma ha infatti danneggiato case, alberghi, negozi, scuole ed ospedali.L’Unità di crisi del ministero della Salute Indonesiano, ha già stimato un migliaio possibili vittime, ma per i bilanci è ancora troppo presto essendo ancora in corso, tra mille difficoltà, l’opera dei soccorritori.

Poche ore prima, nelle Samoa americane, un altro sisma nell’Oceano Pacifico aveva prodotto uno tsnunami, provocando la morte di oltre 130 persone. Ma gli esperti ritengono i due eventi “indipendenti tra loro”. Il terremoto che ha interessato l’Indonesia non comporterà, invece, un rischio tsunami perché ha una profondità focale elevata.

La città più colpita è stata Padang, capoluogo della provincia indonesiana di Sumatra Occidentale, che è posizionata nella zona dell’Anello di Fuoco,cioè il punto del sud-est asiatico più attivo in termini di terremoti dal quale partì anche il sisma che, nel 2004, innescò lo tsunami.

Le immagini televisive hanno mostrato la città di Padang rasa al suolo, oltre alle abitazioni sono crollati anche un ospedale e l’aeroporto. Una tv locale ha riferito che molti ponti sono crollati e si sono interrotte delle condutture, fortunatamente però non risultano danni ai siti petroliferi di Sumatra che sono i più importanti terminal di gas liquido naturale. Il terremoto è stato avvertito anche a Singapore dove in molti sono fuggiti in strada e a Kuala Lampur, in Malaysia tanto che è stato lanciato un allarme tsunami per gli stati limitrofi.

L’Unità di Crisi della Farnesina ha contattato le rappresentanze diplomatiche italiane in Indonesia per verificare l’eventuale presenza di connazionali in loco e per ora non risulta nessun italiano tra le vittime accertate del sisma.

Straordinarie le coincidenze, che forse coincidenze non sono, tra gli episodi attuali, con il sisma di martedì alle isole Samoa, e quanto avvenne nel dicembre 2004, che culminò con il disastroso tsunami nell’oceano Indiano. Il 23 dicembre 2004 avvenne un terremoto di 8,1 gradi Richter al largo dell’isola Macquarie (all’epoca il sisma più forte in 14 mesi) al confine delle placche tettoniche pacifica e indo-australiana. Dopo 58 ore (meno di due giorni e mezzo) si scatenò il sisma di 9,1 gradi a Sumatra che innescò il maremoto e che insieme provocarono circa 250 mila vittime. Ipotizzabile il collegamento tra i due episodi del 2004: un forte sisma rese probabilmente instabile la placca indo-australiana, che (in parte) recuperò l’equilibrio con il terremoto a Sumatra. Martedì c’è stato il sisma di 8-8,3 gradi a Samoa (il più forte degli ultimi due anni), che coinvolge sempre le stesse due placche tettoniche, e a distanza di circa 16 ore è avvenuto un altro terremoto con epicentro non troppo distante da quello del 26 dicembre 2004 ma sempre sulla stessa linea di subduzione.

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