Referendum, spunta l’ipotesi di un rinvio al 2010

di Redazione

Bossi-BerlusconiROMA. La soluzione del 21 giugno, come data de referendum sulla legge elettorale, sembrava ormai quella definitiva, anche in considerazione delle parole di Berlusconi, che aveva riferito delle “minacce” della Lega di “far cadere il governo” in caso di accorpamento con le Europee.

Poi, nel pomeriggio di ieri, a margine dell’ufficio politico del Pdl è stata avanzata l’ipotesi di rinvio al 2010. Lasciando Palazzo Grazioli, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha spiegato che questa decisione è stata presa anche in virtù del parere favorevole espresso da Massimo D’Alema rispetto al rinvio del referendum.

La Russa, secondo quanto riferito dai presenti, ha chiesto di rimandare di un anno il referendum anche per eliminare un argomento propagandistico, ossia i 400 milioni di euro sprecati, che l’opposizione utilizzerebbe per tutta la campagna elettorale. Una decisione che, dunque, andrebbe anche a favore della Lega. Ora il compito di “sondare” il Carroccio è affidato a Berlusconi.

L’ufficio di presidenza del Pdl ha dato mandato ai tre coordinatori (La Russa, Bondi, Verdini) e al ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito di valutare con il resto della maggioranza e con l’opposizione se il referendum dovrà svolgersi il 21 giugno insieme ai ballottaggi o potrà essere rinviato.

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