Usa, caccia al killer di Charlie Kirk: trovata arma con frasi incise di matrice ultra-progressista

di Redazione

Il fucile con cui è stato ucciso Charlie Kirk è stato recuperato in una zona boscosa nei pressi della Utah Valley University, da cui il killer ha fatto fuoco prima di darsi alla fuga. A confermarlo è stato Robert Bohls, agente speciale responsabile dell’Fbi a Salt Lake City, durante una conferenza stampa in cui ha parlato anche del materiale biologico rinvenuto e delle prime ipotesi investigative. L’assassino resta in fuga, ma le autorità hanno diffuso due immagini del sospetto e offerto una ricompensa di 100mila dollari per chi fornisca informazioni utili alla sua cattura.

Un attacco mirato durante un evento pubblico – Charlie Kirk, 31 anni, fondatore del movimento conservatore Turning Point USA e figura di riferimento tra i giovani repubblicani, è stato colpito da un solo colpo di fucile mentre rispondeva a una domanda del pubblico durante un dibattito nel campus universitario. Il proiettile è partito da un tetto, da cui l’attentatore è poi saltato per dileguarsi nel vicino quartiere. Il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha parlato apertamente di un “assassinio politico”. Migliaia di studenti presenti all’evento si sono dati alla fuga in preda al panico. Due persone fermate nelle prime ore dell’indagine sono state rilasciate. Nel frattempo, l’Fbi ha allertato tutte le agenzie federali e locali per una caccia all’uomo che, al momento, resta senza esito.

Il profilo del sospetto – Il sospetto è stato immortalato da numerose telecamere del campus: secondo quanto riferito dagli investigatori, si tratterebbe di un giovane “dell’età universitaria”, che si è confuso tra la popolazione studentesca e ha raggiunto il tetto dell’edificio alle ore 11.52. Indossava occhiali da sole neri, un cappellino da baseball scuro, jeans e una camicia nera a maniche lunghe. Le immagini mostrano anche una maglietta con un’aquila calva e la scritta “Land of the Free, Home of the Brave”, tratta dall’inno nazionale. Un capo d’abbigliamento diffuso durante le festività patriottiche, che secondo le autorità potrebbe rivelarsi un elemento utile per l’identificazione.

Il ritrovamento dell’arma – Il fucile utilizzato per l’omicidio è un modello a otturatore girevole-scorrevole ad alta potenza, calibro .30, recuperato nei boschi con un bossolo ancora in canna e tre colpi inesplosi nel caricatore. Sconcertante il contenuto delle incisioni trovate sui proiettili: frasi di ideologia transgender e antifascista, ritenute dagli investigatori elementi significativi per comprendere le motivazioni dell’assassino. Il fucile era avvolto in un asciugamano. Accanto all’arma sono state trovate impronte di piedi, palmi e avambracci. Tutti gli elementi sono stati inviati ai laboratori per le analisi forensi.

L’intervento di Trump e Netanyahu – L’omicidio ha avuto un’eco immediata a livello nazionale e internazionale. Il presidente Donald Trump, durante la cerimonia di commemorazione dell’11 settembre al Pentagono, ha annunciato che a Charlie Kirk verrà conferita postuma la Presidential Medal of Freedom, la massima onorificenza civile degli Stati Uniti. “Era un gigante della sua generazione, un’ispirazione per milioni di persone. La sua voce vivrà per sempre”, ha dichiarato. Ha anche riferito di essere in contatto con la famiglia e di seguire costantemente gli sviluppi della caccia all’uomo: “Non si può sostituire un Charlie Kirk. Era unico”. A Fox News, anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso omaggio all’attivista americano, paragonandolo al fratello Yoni Netanyahu, ucciso durante un’operazione speciale. “Charlie era un eroe delle nostre radici e della nostra cultura condivise”, ha affermato, denunciando “l’uso della violenza da parte di estremisti islamisti e ultra-progressisti per eliminare i propri nemici”.

Tensione anche in Italia – Il caso ha suscitato allarme anche al Viminale. Secondo fonti qualificate, pur in assenza di segnali specifici, l’attenzione resta altissima per il rischio di emulazione da parte di lupi solitari. La coincidenza con l’inizio della campagna elettorale regionale e il clima incandescente sul fronte della crisi mediorientale preoccupano il Ministero dell’Interno. Il ministro Matteo Piantedosi ha rinnovato l’invito a moderare i toni del dibattito politico, per evitare che la violenza verbale possa sfociare in gesti estremi.

La polemica televisiva – Nel frattempo, la rete televisiva Msnbc ha licenziato l’analista politico Matthew Dowd, reo di aver definito Kirk “una delle figure più divisive, costantemente impegnato a diffondere discorsi d’odio”. Parole ritenute inaccettabili dalla presidente del network Rebecca Kutler, che si è scusata ufficialmente con il pubblico.

Le indagini continuano – Secondo l’Fbi, sono già oltre 130 le segnalazioni giunte in poche ore. “Vi assicuro che indaghiamo accuratamente su tutti gli indizi”, ha ribadito Robert Bohls. “Chiunque sia in possesso di video o immagini ci aiuti. È fondamentale per identificare il sospetto”.

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