Giornata Fai, Orabona plaude a Cagnazzo e De Chiara

di Redazione

Isidoro OrabonaAVERSA. Grande successo per la «Diciassettesima giornata Fai di primavera» tenutasi sabato e domenica in città.

Con l’apertura di otto siti storici, il maggior numero tra tutte le città che hanno partecipato all’iniziativa, e una grande affluenza di visitatori, i riflettori hanno ripreso ad essere puntati su Aversa e sulle potenzialità turistiche della prima contea normanna del sud Italia: «Ho partecipato all’iniziativa come spettatore – dichiara Isidoro Orabona – e sono rimasto affascinato dalle mille bellezze della nostra città. Come me molti concittadini, soprattutto quelli che non erano a conoscenza dell’inestimabile patrimonio culturale che la nostra città ha da sempre avuto. Sono rimasto, inoltre, favorevolmente colpito dalla grande affluenza di turisti provenienti da molte città campane e addirittura dalla Lombardia. Dalle stime ufficiose Fai sembra che circa 5000 persone abbiano visitato gli otto siti storici».

«Naturalmente – prosegue – il merito va al capo della delegazione provinciale Fai, la signora Donatella Cagnazzo, e a tutte le persone e alle associazioni che l’hanno coadiuvata minuto per minuto. Per tutti loro è stato un enorme e capillare lavoro su tutto il territorio, sia per la promozione che per i preparativi e la messa in atto. Un duro lavoro ricompensato dal gradimento espresso dai visitatori e dalla stragrande maggioranza dei cittadini aversani».

Donatella CagnazzoRiscoprire l’Aversa storica e culturale è un percorso che tutti gli abitanti del territorio dovrebbero necessariamente fare per poter conoscere approfonditamente la realtà all’interno della quale vivere, condividerla e, soprattutto, riuscire a carpire le potenzialità future che il turismo può avere: «Sono anni che si dibatte sulle velleità turistiche di Aversa – commenta il promotore del movimento Aversa, punto e a capo – ma concretamente non si è fatto mai nulla perché si avviasse l’attuazione di un polo turistico. La spiegazione è molto semplice e sono gli stessi fatti a fornirne una: nelle due giornate di iniziativa Fai, fatta eccezione per il Sindaco, assente giustificato perché impegnato nel summit del Pdl e, comunque, presente alla manifestazione conclusiva della giornata di domenica, nessun rappresentante comunale normanno ha preso parte all’iniziativa né fornito alcun supporto alle persone impegnate. In una giornata primaverile, forse gli assessori, i dirigenti e i consiglieri, hanno preferito una gita fuoriporta piuttosto che dimostrare l’attaccamento alla propria citta?». «Il solo esponente della politica locale ad impegnarsi attivamente per la buona riuscita dell’iniziativa è stato il vicesindaco Nicola De Chiara. Tutti gli altri – continua Orabona – hanno, invece, snobbato il progetto fin dalle prime proposte, lasciando il Fai solo al proprio destino, senza neppure attivare una campagna promozionale o a mezzo stampa che potesse dare il giusto risalto a ciò che di buono si realizza in città. Se valutazioni simili fossero state fatte a priori, il progetto avrebbe potuto avere ancora maggior risalto e attirare un numero ancora maggiore di visitatori».

E’ un tale clima di abbandono totale delle istituzioni a dover stimolare la riflessione in tutti coloro che amano la città: «Aversa è arte e cultura. Aversa è un patrimonio che nessuno può rischiare di perdere. Bisogna lavorare attivamente – conclude l’ex presidente Geo-Eco – perché il futuro turistico e culturale sia roseo, ma soprattutto perché non siano iniziative sporadiche, ma continue e con scadenze fisse, a rivalutare le potenzialità del territorio. Sarà necessario che tutte le parti politiche in futuro abbiano le capacità necessarie per prendere un impegno a lungo termine e portarlo costantemente e coerentemente avanti. Il bene della nostra città è primario, la rivalutazione del territorio anche, senza le capacità e la volontà delle istituzioni e dei dirigenti preposti c’è il serio rischio di veder negato anche ciò che è sotto gli occhi di tutti. Il turismo potrà portare ad Aversa capitali freschi, notorietà e il ritorno degli antichi fasti culturali ed artistici che tutto il mondo ci invidia».

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