Tarsu, diritti di notifica spariti. Il Pdl: “Ora il rimborso”

di Redazione

Sebastiano Della GattaGRICIGNANO. “Finalmente si sono rinsaviti. Il famoso balzello di euro 5,88 imposto sottoforma di ‘diritti di notifica’, sugli avvisi di pagamento (Tarsu e Acquedotto) relativi all’anno 2007, è sparito dagli avvisi di pagamento (anno 2008) che in questi giorni stanno pervenendo nelle case dei nostri concittadini”.

Lo afferma Sebastiano Della Gatta, presidente cittadino del Circolo della Libertà e membro del coordinamento “Verso il Popolo della Libertà” di Gricignano.

“In effetti – tiene a precisare Della Gatta – siamo di fronte ad un atto bonario e non ad una cartella di pagamento e, pertanto, i diritti di notifica non rispondono a nessuna logica, soprattutto perché è inammissibile il ricorso automatico proposto avverso l’avviso di pagamento. Quindi, seppure nel caso di specie, degli avvisi relativi all’anno 2007, le modalità anche grafiche, erano tali da indurre a ritenerlo un atto impositivo quale la cartella esattoriale, tale atto, altro non era che un bonario invito al pagamento, onde non rientra in alcuna delle categorie di atti suscettibili di impugnazione (articolo 19 del decreto legislativo n. 546 del 1992 e succ. mod.). A tal riguardo, si erano già espressi i giudici della Corte di Cassazione (sentenza n. 1791 del 28 gennaio 2005) ritenendo che l’atto fatto pervenire dal concessionario della riscossione (invito al pagamento) non è espressione di un potere pubblicistico autoritativo, ma è un atto riconducibile alla sfera privatistica di un creditore che rivolge un invito di pagamento al suo debitore, senza che a esso possano essere ricollegati effetti negativi, significativi e rilevanti per il destinatario. Per tali motivi risultava superfluo ed impropriamente applicato il costo di notifica a carico dei cittadini per l’invio dell’avviso di pagamento. Queste furono le ragioni – conclude Della Gattaper le quali, nel maggio scorso, abbiamo consegnato all’assessore al ramo, Giacomo Di Ronza, pareri legali ed ampia giurisprudenza circa l’illegittimità di questo balzello. A questo punto, – fanno sapere dal Coordinamento verso il Pdl – da un lato, apprendiamo con piacere che le nostre assidue sollecitazioni hanno contribuito all’inevitabile cambio di rotta della I.A.P. S.r.l. e, dall’altro, chiediamo all’assessore Di Ronza, che ha dato seguito alle nostre rimostranze, di avviare la procedura per l’eventuale restituzione e/o compensazione di quanto indebitamente percepito dalla società”.

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