Salvare il Borgo: una battaglia culturale

di Redazione

Borgo di Casapozzano (Orta di Atella)ORTA DI ATELLA. L’Italia spesso e con non poca retorica viene indicato come il paese con il più alto tasso di beni culturali al mondo.

E’ un’affermazione retorica, certo, ma non priva di verità. Bisogna però chiarire cosa ciò significa e cosa invece i veli della retorica tendono a nascondere.

Per fare ciò prendo spunto da un libro di Salvatore Settis, “Italia s.p.a” del 2002, in cui il noto studioso affronta questo problema con chiarezza e passione. Settis afferma che se il nostro paese è giunto ad avere cosi grande centralità in tema di beni culturali, non è solo per la quantità di siti e di arte che ha prodotto nei secoli,ma soprattutto perché dal punto di vista legislativo è il paese che ha elaborato i principi più alti nel campo della tutela e una concezione molto allargata di “bene culturale”. In parole povere per bene culturale si intende ciò che viene assimilato da una cultura come “base fondativa e costitutiva” di civiltà” e viene contemplato nel campo legislativo affinché lo si tuteli.

Tra le personalità illustri che hanno espresso un parere sull’importanza del patrimonio culturale per gli italiani vi è il celebre storico dell’arte Ernst Gombrich, il quale afferma: “…che studiare storia dell’arte è più importante per gli italiani che per chiunque altro, perché in Italia il patrimonio artistico è presente in modo più intenso e più distribuito che altrove, perciò i migliori GUARDIANI dell’eredità culturale italiana devono essere i cittadini,in particolare i giovani”. Le parole di Gombrich evidenziano il connubio strettissimo tra civiltà e bene culturale ed inoltre contemplano una visione ampia, inclusiva di ciò che per bene culturale dobbiamo intendere. Settis: “Contiguità e continuità sono queste le parole-chiave: quello che costituisce la nostra identità, la rete che ci avvolge e ci identifica, le città nelle quali viviamo, le chiese in cui entriamo, le case e i palazzi in cui abitiamo o che visitiamo, le nostre coste e le nostre montagne.[…] Ed è proprio questo tessuto connettivo che rende il patrimonio italiano inestimabile ed unico. Il nostro bene culturale più prezioso è il contesto, il continuum fra i monumenti, le città, i cittadini; e del contesto fanno parte integrante non solo i musei e i monumenti, ma anche la cultura della conservazione che li ha fatti arrivare fino a noi”.

Citazione lunga, ma necessaria al fine di rendere quanto più chiara l’importanza di salvaguardare il borgo di Casapozzano da un intervento che rischia di spezzare in modo definitivo il tessuto storico-ambientale che lo connota e lo rende carico di poesia.

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