Farina (Udc): “Un accordo che non risolve il problema”

di Redazione

Lo UttaroCASERTA. E’ polemica sulla convezione sottoscritta tra la Provincia di Caserta e la Società “Nier” di Bologna” nel settore ambientale. A tal proposito interviene Paolo Farina, responsabile del dipartimento ambiente dell’Udc.

“Sempre la solita società della rossa Emilia, quanta poca fantasia! Ma non è che c’era qualche studio di professionisti in Terra di Lavoro in grado di fare altrettanto? Stando al Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente l’accordo è stato finanziato con fondi dell’Agenda 21 Locale. Ci stropicciamo gli occhi e continuiamo a leggere, ad imparare che “questo indispensabile strumento viene predisposto per la prima volta nel nostro territorio”, racconta con vanto, l’assessore provinciale all’Ambiente Maria Carmela Caiola, dimenticando, però, di porsi una domanda che invece appare fondamentale: forse c’era un motivo per non farlo prima, per non spenderci su soldi, no? “In particolare”, prosegue l’entusiasta amministratore, “verranno esaminati con attenzione i parametri relativi alle attività estrattive e ai cementifici, alle discariche e ai siti di stoccaggio dei rifiuti, alla qualità delle acque superficiali, alla balneabilità delle acque marine, al contributo locale al cambiamento climatico globale, alle emissioni in atmosfera, ai campi elettromagnetici, alla tutela del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse”. Lo sgomento cresce. Ma come? Pagheremo qualche ingegnere emiliano per venirci a dire (tra 6 mesi o 1 anno) quello già sappiamo, e cioè che i cementifici devastano il paesaggio e la vita dei nostri concittadini e che la loro coabitazione con le città in espansione è un problema da risolvere subito attraverso la loro delocalizzazione e non attraverso il solito studio d’impatto ambientale? Che le discariche aperte di recente in Provincia di Caserta (Lo Uttaro, Ferrandelle) sono delle follie progettuali che gridano ancora vendetta. Forse l’Assessore accompagnerà l’incredulo ingegnere bolognese a inzaccherarsi le scarpe nel fiume di percolato che trasuda dall’inferno creato quest’anno a Santa Maria La Fossa e magari si renderanno conto che quella non è una discarica: qualsiasi cosa sia non si può definire tale e va fermata prima che…ma forse è già troppo tardi? Che i fiumi in Provincia di Caserta sono delle fogne a cielo aperto e che nulla questa amministrazione ha fatto per la loro tutela e salvaguardia (solo propaganda, manifestazioni e qualche premio agli impavidi vogatori del Volturno) mentre la Regione ricopre di soldi la ReCam per giocare a salvare i Regi Lagni, senza che la provincia faccia il suo dovere: ossia controlli a tappeto sulle aziende e i Comuni (si i Comuni) che abusivamente scaricano nei mille corpi idrici superficiali obbligandoli al rispetto del principio del “chi inquina paga”? che il mare…zero bandiere anche quest’anno..chilometri di spiagge sporche e di acqua marrone, un fallimento totale…Ingegnere non ci vada fino al litorale, risparmi sulla benzina…anche quest’anno la Provincia…pur avendo inventato un ATO tutto suo..non ha fatto i depuratori…ripassi tra dieci anni? Poiché, fondamentalmente, del cambiamento climatico locale, il cittadino medio preferirebbe occuparsi da dopodomani (però si scusa con l’Assessore Caiola per la poca coscienza ambientale così dimostrata!) e cioè da quando gli avranno tolto la montagna di “monnezza” da davanti alla scuola dei propri figli e davanti alla saracinesca della propria bottega e così pure, sempre scusandosi, però, con riferimento alle emissioni in atmosfera, visto che non ci pensa la Provincia (assessore…vuol dirci qualcosa della Seproter? Che il nostro paesaggio è semplicemente devastato ma che in Provincia di Caserta non si piantano alberi, non si recuperano cave, aree industriali dismesse, nulla! Ma, soprattutto, non si bonifica nulla mentre discariche abusive come antenne e ripetitori sono ovunque senza che la provincia organizzi una bella moratoria per fermarli…ma come la Provincia non può? Ah, dimenticavo…la Provincia fa…convegni. Le conclusioni sono quasi comiche, poiché il simpatico architetto Caiola ci comunica al fine che: “l’attivazione del percorso di redazione del Rapporto comporterà la partecipazione attiva delle comunità territoriali, con il cui contributo saranno individuati gli indicatori ritenuti maggiormente rappresentativi delle realtà locali”. Fantastico! Ma non è finita poiché ella annuncia anche che: “questo importantissimo studio costituirà poi la base della Valutazione Ambientale Strategica (Vas), necessaria per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, nonché del Piano d’Ambito per il ciclo integrato dei rifiuti”. Povera terra la nostra, terra di rifiuti….e chiacchiere!”

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