Napolitano: “L”Italia non è in declino”

di Redazione

Giorgio NapolitanoROMA. “Come dobbiamo guardare all’anno che sta per iniziare, con quali preoccupazioni e con quali motivi di speranza e di fiducia?”. E’ con questa domanda che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha esordito nel suo tradizionale messaggio di fine anno.

Una domanda a cui il capo dello Stato ha provato a rispondere, in virtù dell’esperienza maturata in questo 2007 viaggiando per l’Italia. “Ho visto, dal Sud al Nord, aspetti eloquenti dell’Italia che vuole crescere, divenire più moderna e più giusta, e che sa come per non perdere terreno in Europa e nel mondo debba vincere competizioni e sfide difficili. Ho colto – nelle situazioni più diverse, anche se non dovunque nella stessa misura – segni concreti di dinamismo e di capacità innovativa, prendendo visione di realizzazioni e progetti audaci. Mi si è presentata in questa luce la realtà dell’economia, delle imprese e del lavoro produttivo; e la realtà di istituzioni indubbiamente vitali. Ho visitato, in particolare, Istituti di ricerca e di alta formazione che possono ben vantare il titolo di centri di eccellenza”. Per Napolitano questi sono “motivi di fiducia nell’avvenire dell’Italia” anche se il problema sta nel “come valorizzare e incoraggiare dovunque nel paese questo dinamismo”. Problema che deve “misurarsi con la politica – governo e istituzioni rappresentative ad ogni livello – ma debbono misurarsi nello stesso tempo tutte le forze sociali e culturali. Non c’è da abbandonarsi alla sfiducia, ma da proporre, decidere, operare”.

Il discorso ha poi toccato fenomeni che interessano da vicino i cittadini: l’aumento del costo della vita, i salari insufficienti, il precariato e il malessere sociale e le difficoltà che avvertono soprattutto i giovani del Sud nel trovare lavoro.

Non è mancata una riflessione sulla tragedia della Thyssenkrupp di Torino: “Mi hanno commosso e scosso le parole di un giovane compagno di lavoro del ventiseienne Rosario, uno degli operai travolti nell’orribile rogo di Torino: ‘Noi ragazzi che siamo cresciuti insieme a lui da quando avevamo 14 o 15 anni, se lui lotta per la vita dobbiamo lottare con lui fino alla fine’. Gli sono rimasti accanto, poi purtroppo la fine è giunta. E ieri è giunta anche per Giuseppe, altro ventiseienne, ultima delle vittime di una vera e propria inaudita strage. Abbraccio con affetto i loro familiari e la città”.

Giorgio NapolitanoCome già ribadito in altre occasioni, Napolitano ha detto di non accettare le considerazioni sul declino del Paese: “Molti e diversi sono comunque i fatti che smentiscono le rappresentazioni di un’Italia in declino. Un autorevole osservatore straniero – e ce ne sono di attenti e non malevoli – ha di recente indicato un punto di forza del nostro paese – in particolare, la chiave del forte successo, in questo periodo, delle nostre esportazioni – nella cultura della creatività, che deve far considerare grande il potenziale delle nostre imprese e del nostro lavoro. E in questo nuovo esprimersi della creatività italiana, rivive la forza di una tradizione, di un patrimonio e di una sensibilità cui dobbiamo dedicare ben maggiore attenzione. Dovunque mi sia recato in visita quest’anno in Europa e fuori d’Europa ho constatato quanto grande sia la forza d’attrazione del nostro patrimonio storico-artistico e culturale, antico e moderno. Un patrimonio che parte da lontano, come ci dice in questo momento la straordinaria mostra delle opere illegalmente sottratte e ora recuperate all’Italia, grazie a un esemplare sforzo congiunto delle istituzioni e dei corpi dello Stato”.

Sull’attività del governo e sulle tensioni tra maggioranza e opposizione, e all’interno della stessa maggioranza, Napolitano ha chiarito: “Non possono esserci interferenze da parte mia, in nessun senso”. Ma ha ritenuto indispensabile che, per mettere a frutto le potenzialità su cui l’Italia può contare, si adottino “alcune riforme in campo istituzionale” e che si crei “un nuovo, più costruttivo clima politico, fondato su una effettiva legittimazione reciproca”. Un segnale positivo è il dialogo apertosi fra entrambi gli schieramenti politici sulla riforma elettorale: “Occorre assolutamente evitare che l’occasione vada perduta”.

Sulla sicurezza, il presidente, prendendo atto delle preoccupazioni degli italiani per la criminalità e l’immigrazione in rapida crescita, ha comunque invitato a “non ignorare i risultati ottenuti colpendo i vertici delle organizzazioni mafiose, o conseguendo una diminuzione di vari tipi di reato: si tratta di risultati di cui va dato merito alla magistratura e alle forze dell’ordine, apprezzandone l’impegno sempre rischioso e garantendo loro mezzi adeguati”.

Ma quel che conta, per Napolitano, è “liberarsi dalle paure che non fanno ragionare e dai particolarismi che non fanno decidere”. Paure e particolarismi, politici o localistici, che per il presidente emergono in troppi casi, come per quello dell’emergenza rifiuti in Campania che “impediscono la soluzione del problema con grave danno per le condizioni e per l’immagine di una città e di una regione nelle quali invece non mancano energie positive, realtà nuove e iniziative di qualità”.

Il capo dello Stato invita tutti a dare prove effettive di senso civico, dalle più semplici alle più impegnative, “come quelle offerte dal coraggioso esporsi degli imprenditori siciliani contro pizzo e mafia”. A dare prove di consapevolezza dell’interesse generale, contribuendo, ad esempio, alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela del territorio e del paesaggio, insidiati da nuove spinte speculative.

“L’interesse generale – ha aggiunto riferendosi alle recenti polemiche tra istituzioni, magistratura e politica – esige rispetto reciproco tra le istituzioni, ancora una volta, e più che mai, rispetto ed equilibrio tra politica e magistratura, fiducia in tutte le istituzioni di garanzia”.

Circa il ruolo internazionale dell’Italia, Napolitano ha sottolineato come, durante la sua visita di qualche settimana fa negli Stati Uniti, “il nostro maggiore storico alleato apprezzi i contributi e gli sforzi dell’Italia e dell’Europa in un mondo drammaticamente percorso, ancora in questi giorni, dall’aggressività del terrorismo e da una molteplicità di mutamenti e sfide globali e di gravi tensioni”.

E qui un ringraziamento ai militari all’estero: “In questo momento, siamo perciò più che mai vicini e grati alle migliaia di nostri militari che affrontano l’estremo rischio quotidiano – rendo commosso omaggio a quanti hanno anche di recente sacrificato la vita in queste missioni – e insieme affrontano la fatica dell’impegno umanitario, in aree tra le più critiche di questo mondo. Lo fanno, lo facciamo nello spirito della Costituzione repubblicana”.

In occasione del sessantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana, Napolitano ha chiesto di “ancorarci ai principi e ai valori morali” di essa e, in particolar modo, “a quei suoi indirizzi che non vediamo abbastanza perseguiti e tradotti in atto”.

Spazio anche ai rapporti con il Vaticano: “L’indirizzo costituzionale di garanzia della libertà religiosa, di reciproca indipendenza e di collaborazione tra Stato e Chiesa richiede un misurato e schietto confronto tra l’Italia e la Santa Sede, com’è nei voti – ne sono certo – del Pontefice Benedetto XVI, cui rinnovo un sincero augurio”.

In conclusione, Napolitano ha rivolto l’augurio di“un anno sereno, per quanto difficile che sia” ispirato a “sentimenti e ragioni di fiducia nell’Italia, perché cresca e migliori, guardando soprattutto alle generazioni più giovani e a quelle che verranno”.

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