SAN MARCELLINO. Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte della Federazione della Sinistra per il coordinamento di Trentola/San Marcellino inerente alloperato della Nuova Liburia.
Questa pseudo-società (costituita oltre quattro anni fa) rappresenta lunione di quattro comuni, San Marcellino, Trentola Ducenta, Frignano e Villa di Briano, il cui consiglio di amministrazione è costituito dai consiglieri comunali dei quattro comuni stessi, mentre la carica di presidente è ricoperta a rotazione tra i sindaci in carica; lattuale presidente pro tempore è il primo cittadino di Trentola Ducenta, Michele Griffo.
Tale organismo politico ha una destinazione duso piuttosto nobile: attuare iniziative e progetti per la valorizzazione territoriale dei comuni interessati. Ebbene, in oltre quattro anni, tutti i consigli di amministrazione e presidenti vari che si sono succeduti alla guida della Nuova Liburia non sono stati capaci di elaborare alcun progetto di riqualificazione e/o valorizzazione del territorio interessato! Siamo alle solite: spartizioni di incarichi, nomine e indicazioni politiche (di parte) finalizzate soltanto ad una sterile ed inutile assegnazione di ruoli senza incarichi.
La Federazione della sinistra (Rc e PdCi) ha chiesto un incontro al presidente di Nuova Liburia per proporre un progetto di riqualificazione del territorio, finalizzato ad un utilizzo sociale: la riattivazione della stazione ferroviaria di San Marcellino e listituzione di un servizio navetta che colleghi i quattro comuni coinvolti, al fine di garantire il diritto alla mobilità di tutta la collettività. Fatti e non parole. Proposte chiare e comprensibili a tutti.
La valorizzazione del territorio deve iniziare utilizzando risorse che sono già patrimonio di tutti e la stazione ferroviaria di San Marcellino va riqualificata, ristrutturata, riattivata e messa a disposizione di tutti i cittadini dei comuni che costituiscono la Nuova Liburia.
Vi terremo informati dellesito dellincontro e condivideremo con voi le legittime rivendicazioni di cittadini e non sudditi e le forme di lotta più opportune per difendere i nostri diritti e i diritti dei nostri figli a vivere un territorio allaltezza dei canoni di vivibilità degni del terzo millennio.