Scarcerato il costruttore Antonio D’Ambra

di Redazione

Angelo BrancaccioORTADI ATELLA. Dopo 44 giorni torna a casa Antonio D’Ambra il costruttore di frattaminore, difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Alfonso Martucci. Era finito in cella per lo scandalo ad Orta di Atella che fece finire in carcere anche l’ex primo cittadino Angelo Brancaccio al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari lo scorso 28 maggio.

Ieri ad accogliere la richiesta dei difensori anche per D’Ambra è stato lo stesso Gip Paola Piccirillo che gli ha concesso gli arresti domiciliari in una località non resa nota per motivi di sicurezza, in relazione alle denunce che aveva fatto contro alcuni estorsori. I difensori avevano chiesto la libertà sia per mancanza di esigenze cautelari e sia per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. E’ accusato di estorsione e calunnia nei confronti di Del Prete. Il costruttore D’Ambra prima vittima poi carnefice avrebbe fatto arrestare due estorsori a San Giorgio a Cremano dove stava costruendo delle villette. L’episodio sarebbe successo lo scorso anno. Il professionista denunciò a due poliziotti di Formia i suoi aguzzini che gli fecero continue richieste di denaro. Quindi prima di finire indagato per i fatti noti nello scandalo Brancaccio sarebbe stato anche lui vittima della camorra. Il riferimento è al caso Francescantonio Del Prete, che dopo essere stato arrestato presentò un esposto al ministero di Giustizia, il Tribunale 18 Giugno 2004, nel quale denunciava una vicenda giudiziaria di cui era rimasto vittima e allegava documentazione comprovante la fondatezza di quanto denunciato. Tutto partì nell ‘aprile del 2003 quando Del Prete rilevò l’avvio dei lavori edili in Orta di Atella, in via Toscanini, di fronte alla sua abitazione e all’esercizio commerciale dei figli. Del Prete, rendendosi conto che il palazzo che stava per essere eretto danneggiava la sua visuale e quella di alcuni suoi vicini, si era recato presso l’ufficio urbanistico e aveva incontrato il responsabile, il geometra Salvatore Ragazzino, che “disse che la realizzazione del fabbricato in questione stava proseguendo in conformità alla concessine edilizia, senza dare ulteriori spiegazioni in merito”. Del Prete avanzò una serie di richieste al Comune per verificare la regolarità dei lavori edili. Un giorno, come si legge dall’ordinanza 13 giugno , alle ore 20,30 mentre si trovava in compagnia della sua famiglia, Del Prete ha ricevuto la visita di Angelo Brancaccio come si legge dall’ordinanza – “Nell ‘occasione mi ha salutato in maniera fredda e mi ha dato la mano guardandomi negli occhi in maniera intimidatoria, lo stesso mi ha proferito delle frasi con tono minaccioso tali da farmi spaventare. A fine mese Del Prete ha ricevuto un’altra visita del sindaco:in tale occasione Brancaccio con tono minaccioso e senza attendere risposta alcuna lo ha avvisato che gli arebbe comunicato dove avrebbe dovuto incontrare Cinquegrana per consegnargli i documenti presi al Comune e la cartella clinica, quindi ha voltato le spalle e se ne è andato. A seguito dell’ennesima minaccia Del Prete consegnò qualche giorno dopo i documenti, ricevendo in cambio tre assegni. Il 17 ottobre 2003 Del Prete viene arrestato per estorsione ai danni di Antonio D’Ambra. Fortunatamente riesce a dimostrare la sua innocenza, denunciando anche Brancaccio che gli aveva procurato l’avvocato penalista e l’aveva pagato.

Dal Corriere di Caserta

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