Via l’Imu, arriva la service tax. Piano del governo per famiglie disagiate

di Redazione

Enrico Letta ROMA. L’Imu sulla prima casa verrà cancellata e dal 2014 “non ci sarà più come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi”, ma, al suo posto, arriva la Service Tax che verrà ufficializzata nell’ambito della legge di stabilità e che, promette Letta, “non sarà un Imu mascherata”.

La nuova tassa sarà divisa in due parti: la prima per coprire il costo della raccolta dei rifiuti (che si paga in base ai metri quadrati) e la seconda per i servizi indivisibili pagata dagli occupanti dell’immobili (leggi la nota della Presidenza del Consiglio dei ministri).

Per l’Imu 2013, invece, viene cancellata la prima rata su prime case e terreni agricoli spostata a settembre e si punta a coprire, entro metà ottobre, la cancellazione della rata di dicembre per queste fattispecie. “Resteremo sotto il limite del 3% del deficit Pil”, assicura il premier Enrico Letta all’Europa.

La “staffetta” Imu-Service tax rientra in un piano con cui il governo Letta vuole aiutare le famiglie in difficoltà. Tra le novità anche una riduzione della cedolare secca sugli affitti a canone concordato (che scende dal 19 al 15%) e l’esenzione per le case invendute. Subito 10 miliardi di rimborso crediti Pubblica amministrazione. E’ un corollario del punto precedente. Per finanziare la cancellazione della prima rata dell’Imu sulla prima casa, il governo accelera sui rimborsi alle aziende, per ottenere dal maggior gettito Iva atteso i fondi per le coperture necessarie.

Inoltre, un piano da 4,4 miliardi di euro, di cui 4 miliardi a carico della Cdp e 400 milioni di “interventi sociali”, in particolare un fondo specifico per i mutui per l’acquisto della prima casa per giovani coppie e lavoratori atipici sotto i 35 anni.

Arriva anche il rifinanziamento della cassa integrazione per mezzo miliardo di euro. “Una prima risposta molto importante” per l’emergenza lavoro, ma comunque una somma inferiore a quelle circolate nei giorni scorsi, che parlavano di una necessità di fondi pari a 1,5 miliardi. La Cig, così come l’Imu, verrà rifinanziata senza nuove tasse.

Per 6500 esodati, poi, un plafond da 700 milioni di euro, destinati, in particolare, alla categoria più disagiata, i “licenziati individuali”. E’ il quarto intervento a favore degli esodati, dopo i tre del precedente governo Monti che ne ha tutelati 130mila.

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